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Terrorismo, la politica italiana si stringe attorno al Regno unito

Mattarella: "Nel combattere ogni forma di terrorismo il Regno Unito potrà contare sul fermo impegno dell'Italia"

Terrorismo, la politica italiana si stringe attorno al Regno unito

È un drammatico monito quello di Londra. L'attentato che ha colpito la capitale inglese alla vigilia delle celebrazioni in programma a Roma per il 60esimo anniversario dei trattati che diedero avvio al lungo percorso verso l'Unione europea mostra tutta la fragilità delle capitali europee. Bastano un'auto e un coltello per provocare vittime. E così, per prima cosa, il premier Paolo Gentiloni sottolinea, parlando a una riunione in serata del Pd, che sul fronte terrorismo "c'è il massimo impegno di prevenzione e di organizzazione". Esprime poi ovviamente la vicinanza "al popolo e al governo britannico di fronte all'attacco che ha colpito il cuore di Londra", sottolineando che "Italia e Regno Unito sono fianco a fianco nella condanna e nella ferma risposta contro ogni forma di terrorismo". Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella scrive alla regina Elisabetta: "Con sgomento e profonda tristezza - dice nel messaggio - seguo le notizie dell'attentato che ha colpito poche ore fa la città di Londra in uno dei luoghi più simbolici della democrazia britannica", "nell'inutile tentativo di minare i valori di libertà, apertura e tolleranza che la società europea ha posto a fondamento della convivenza civile. Questo irrinunciabile patrimonio ideale è uno dei tratti più caratteristici delle città che, come Londra, accolgono cittadini e visitatori portatori di culture diverse", sottolinea. In Senato, l'assemblea osserva un minuto di silenzio e anche la riunione dei senatori del Pd aperta proprio da Gentiloni viene iniziata con un minuto di silenzio in segno di cordoglio.

"L'attacco al Parlamento di Londra è un attacco alla nostra democrazia e alla nostra civiltà. Al Governo e al popolo del Regno Unito va la nostra vicinanza", dice il presidente del Senato Pietro Grasso. Affronta la questione con la consueta concretezza l'ex premier Matteo Renzi: "Credo che questo evento, che arriva proprio a un anno dagli attentati di Bruxelles ci debba far mettere la questione della sicurezza al centro. L'Europa, se vuole fare le cose sul serio, deve mettere più denari sulle spese per la sicurezza e la difesa e togliere queste spese dai vincoli di stabilità". "A Westminster colpito simbolo di tutte le democrazie. Solidali e vicini al governo e a tutto il popolo britannico", scrive scrive il sottosegretario alle Politiche europee, Sandro Gozi, su Twitter. "Sono vicino alla città di Londra e al suo popolo che hanno subito un attacco terroristico vile e assurdo", dice in una nota Ignazio Abrignani di Ala.

"Stavamo giusto pensando ai tragici fatti di Bruxelles di un anno fa ed ecco che l'incubo torna ad avvolgere l'Europa e l'Occidente", dice Stefano Maullu di Forza Italia. Parole simili a quelle della collega di partito, Lara Comi: "E' l'Europa che deve dare la migliore risposta possibile - dice - a questo ennesimo attentato efferato esportando i suoi valori di democrazia e libertà e dimostrando al Mondo intero la sua capacità di reazione e di unità di fronte alla violenza più cieca e barbara". "A Londra atto vile e indegno. L'odio e la violenza non fermeranno la democrazia. Roma si stringe agli amici britannici", scrive la sindaca di Roma Virginia Raggi su Twitter. La gira in polemica interna Lorenzo Dellai, presidente del gruppo parlamentare 'Democrazia Solidale-Centro Democraticò alla Camera, prendendosela con i M5s e la loro protesta sui vitalizi: "I Parlamenti - dice - possono essere attaccati con le armi dall'esterno, come avvenuto oggi a Londra, oppure dall'interno, come avvenuto nelle stesse ore a Roma, con iniziative di segno squadrista e dichiarazioni di inqualificabile violenza verbale. Anche nel secondo caso, l'obiettivo è abbattere gli istituti democratici.

Andando avanti di questo passo, evocare l'inquietante spettro di Weimar rischia di non essere per nulla fuori luogo".

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