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Trump e il nuovo round tv: ​niente attacchi a Clinton

I notisti politici statunitensi si attendono ora da lui un cambio di marcia

Trump e il nuovo round tv: ​niente attacchi a Clinton

Quale Donald Trump si presenterà domenica sera alla Washington University di St. Louis per il secondo dibattito televisivo con Hillary Clinton? Se lo domandano i notisti politici statunitensi che, visto il mezzo flop del candidato repubblicano nel primo dibattito del 26 settembre, si attendono ora da lui un cambio di marcia. Negli ultimi giorni, sulla scena è comparso un Trump più composto che, hanno fatto sapere dal suo entourage, nel dibattito di domenica cercherà di evitare lo scontro frontale, per concentrarsi maggiormente sui temi politici. Quindi, nessun riferimento agli scandali sessuali di Bill Clinton, nessun attacco personale a Hillary, nessuna battuta fuori posto, come le tante già pronunciate durante la campagna. Perfino nelle ore di drammatica attesa per l'arrivo dell'uragano Matthew sulle coste Usa, Trump si è limitato ad una dichiarazione nella quale invitava gli abitanti delle zone interessate a mettersi in salvo perché "nulla è più importante della sicurezza delle vostre famiglie"Ha lasciato che fosse il Republican National Committee ad attaccare la Clinton per il fatto che i suoi spot elettorali continuavano a venire trasmessi sul Weather Channel (il canale tv dedicato al meteo), anche durante l'emergenza.

È possibile che Trump faccia tesoro dei suggerimenti di Nigel Farage, l'ex leader dell'Ukip (ora ha assunto nuovamente la guida a interim del partito a causa delle interminabili controversie interne) chiamato a dare una mano in virtù delle sue riconosciute capacità oratorie. Trump "non deve accettare le provocazioni della Clinton, non deve buttarla in rissa, ma mostrarsi superiore e spiegare agli americani perché è lui il candidato più adatto per il cambiamento", ha anticipato a Fox News Farage, che domenica sarà a St. Louis ad assistere al dibattito tra il tycoon newyorchese e l'ex segretario di Stato. Che il clima sarà diverso e che Trump possa riservare delle sorprese ne è convinto anche Robby Mook, il manager della campagna della Clinton, che ha detto di aspettarsi un Trump "molto più preparato", che non farà ricorso a "quel genere di duri attacchi personali che aveva minacciato" di usare. Anche il format del dibattito, che si terrà nello stile Town Hall, con domande dal pubblico presente in sala, potrebbe contribuire ad uno spettacolo diverso rispetto a quello visto il 26 settembre. Lo stesso Trump, che pure in questi giorni di inedita sobrietà è comunque incappato in qualche scivolone in 'stile Trump', come quando mercoledì sera, in Nevada, ad una tv locale ha spiegato che se gli Stati Uniti e la Cina dovessero ingaggiare una guerra commerciale che rischi di compromettere gli affari del suo Trump Hotel di Las Vegas non esiterebbe a "troncare le relazioni con la Cina", sembra disposto a cambiare atteggiamento.

Può darsi che a spingerlo, oltre alla pessima figura rimediata nel primo dibattito, ai sondaggi, ai consigli del suo staff e di Farage, sia stata anche la buona performance del suo candidato alla vice presidenza, Mike Pence, nel confronto tv con il candidato della Clinton, Tim Kaine. "Voglio vincere queste elezioni per le mie politiche per il futuro, non per il passato di Bill Clinton", ha scritto Trump in un intervento sul New York Post, confermando (salvo ripensamenti) che domenica non tirerà fuori gli scheletri degli scandali sessuali dell'ex presidente. "Posti di lavoro, commercio, stop all'immigrazione illegale, assistenza ai reduci di guerra e rafforzamento delle nostre forze armate.

E' di questo che voglio parlare", ha assicurato.

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