Trump sceglie Conte come vicino di tavola: occhi puntati sulla Libia
25 Settembre 2018 - 14:25Per il premier italiano nessun incontro bilaterale con Trump, ma saranno seduti vicini a tavola: una scelta non casuale, che dimostra la simpatia del presidente Usa per Conte
Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, fa il suo debutto all'Assemblea generale delle Nazioni Unite. Domani parlerà alla plenaria e sarà un passaggio molto importante per la sua carriera politica. Importante ma non quanto potrebbe rivelarsi un passaggio successivo: il pranzo. Perché secondo Il Corriere della Sera, che ha raccolto delle indiscrezioni direttamente da New York, "Il protocollo Onu ha assegnato a Conte la sedia accanto a quella di 'The Donald' che dovrebbe ritrovarsi sull'altro lato lo stesso Guterres". In sostanza, il premier avrà modo di conversare per almeno un'ora direttamente con il presidente degli Stati Uniti e il Segretario generale dell'Onu.
La disposizione dei posti a tavola non è una scelta casuale. E quindi non è da sottovalutare la presenza di Conte al fianco di Donald Trump. Di norma, in occasione di questi pranzi o cene ufficiali, viene chiesto alla Casa Bianca il gradimento su chi avrà al suo fianco. E il fatto che Trump abbia scelto Conte è un segnale evidente di come il governo italiano sia oggettivamente gradito a quello americano. Una simpatia umana ma anche, ed è fondamentale ricordarlo, strategica.
È chiaro che non si tratta di un incontro bilaterale, quindi la scelta di avere Conte vicino non va sopravvalutata. Nell'agenda del presidente Usa sono previsti incontro con Moon Jae-in Abdel Fattah Al-Sisi, Emmanuel Macron, Benjamin Netanyahu, Shinzo Abe e Theresa May. Non è previsto quindi un incontro ufficiale con Conte. Ma è altrettanto evidente che siamo di fronte a una scelta di "simpatia" che aiuta a comprendere la sinergia che si è instaurata, in questi ultimi mesi, fra Roma e Washington. E Conte dovrà sfruttare molto bene l'opportunità offerta da questo tavolo.
Il pranzo di oggi è l'unico momento in cui potrà conversare con Trump quasi faccia a faccia. E l'Italia ha parecchie questioni di cui discutere con gli Stati Uniti, che in questa riunione dell'Assemblea generale si concentreranno in particolare sull'Iran. Per Roma è evidente l'interesse a distendere i toni fra Iran e Usa in chiave anche di sostengo alle nostre aziende che investono nel mercato iraniano. Ma è altrettanto evidente come sia la Libia il tema intorno cui ruoteranno i discorsi del premier italiano e del presidente americano.
Proprio per questo, Enzo Moavero Milanesi è arrivato ieri a New York e ha avviato una serie di contatti per preparare la Conferenza internazionale sulla Libia, prevista a novembre in Sicilia.
L'obiettivo del governo italiano, come spiega Giuseppe Sarcina per Il Corriere, è coinvolgere il più possibile Washington e appianare le divergenze con Macron per ottenerne una più proficua collaborazione, Non a caso, domani, Moavero incontrerà il suo omologo francese Jean-Yves Le Drian.