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Trump torna a lodare Putin: "Meglio lui di Obama"

Trump torna a esprimere ammirazione per il presidente russo Vladimir Putin: "Nel sistema di quel paese è stato un leader, molto di più di quanto non lo sia stato il nostro presidente"

Trump torna a lodare Putin: "Meglio lui di Obama"

Il "tifo" di Trump nei confronti di Putin porterà voti al candidato repubblicano? Qualcuno se lo chiede. Il candidato repubblicano, però, va dritto sulla propria strada, noncurante dei rischi che possono derivargli dall'ostentata simpatia filo Mosca. Così, in un'intervista sulla Nbc, torna ad elogiare le qualità da leader del leader russo, assicurando che sono di grandi lunga superiori a quelle di Obama.

A meno di tre settimane dal primo attesissimo dibattito con la Clinton, e a due mesi dalle elezioni, Trump insiste sulle sue intenzioni di trasformare (migliorandole) le relazioni con la Russia, con l'obiettivo primario di sconfiggere lo stato islamico.

Putin ha "un controllo davvero molto forte sul suo Paese", ha detto il repubblicano, che non ha mai nascosto la sua ammirazione per il leader del Cremlino. "È un sistema (politico, ndr) molto diverso - ha ammesso Trump - e non mi capita di ammirarlo. Ma certamente in quel sistema egli è stato un leader, molto più di quanto non lo sia stato il nostro presidente".

A chi gli chiedeva un commento sull'aggressività della Russia, Trump ha troncato subito il discorso: "Volete che inizi a elencare le cose che Obama ha fatto nello stesso periodo?". Poi ha voluto assicurare che il rapporto privilegiato con Putin "non porterà alcun vantaggio a Mosca".

Clinton replica a Trump

Nel duello tv a distanza quando è stato il suo turno l'ex segretaria di Stato ha subito attaccato il rivale: "Trump è inadatto a guidare l'America. Il suo temperamente instabile è pericoloso". Poi ha ammesso che il voto in favore dell'autorizzazione all'uso della forza militare contro Saddam Hussein (quando era senatrice dello stato di New York) fu un errore, un errore tuttavia di cui "ha assunto la responsabilità", contrariamente a quanto ha detto Trump che non ammette di aver sostenuto la guerra. Hillary prova, così, a dimostrare il voltafaccia del candidato repubblicano: "Il mio oppositore è stato in favore della guerra in Iraq. Dice che non lo era. Potete controllare.

L'ha sostenuta".

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