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Quando i jihadisti sventolavano le bandiere nere a Bruxelles

Per anni le autorità del Belgio hanno chiuso un occhio davanti ai movimenti della Guerra Santa che sventolavano le bandiere nere a Bruxelles. Da Vilvoorde sono partiti decine di volontari

Quando i jihadisti sventolavano le bandiere nere a Bruxelles

Per anni le autorità del Belgio hanno chiuso un occhio davanti ai movimenti della guerra santa, che sventolavano le bandiere nere a Bruxelles.

Hicham Chaib, 34 anni, di Anversa, del gruppo jihadista Sharia4Belgium, ha rivendicato con un secondo video la strage nel cuore d’Europa, da Raqqa, la capitale del Califfo in Siria.

E per dimostrare la determinazione dei seguaci dello Stato islamico si è fatto riprendere mentre spara alla testa ad un prigioniero. Nel 2012 parlava tranquillamente in Belgio con alle spalle il vessillo del Califfo.

Da Vilvoorde, sobborgo di Bruxelles, sono partiti per la Siria decine di volontari fino ad oggi. Nel 2013 il reclutatore Louis Denis faceva propaganda davanti alla moschea sventolando le bandiere nere. Un tribunale l’ha condannato a 10 anni di carcere per terrorismo appena il 29 gennaio.

A Vilvoorde distribuiva volantini invitando i musulmani a seguirlo in una madrassa di Bruxelles. Il primo passo da compiere verso la guerra santa in Siria. E la polizia non si era fatta vedere.

Qualche fedele islamico addirittura gli stringeva la mano quando il convertito Denis parlava della supremazia della legge del Corano sostenendo che: “Non vogliamo la democrazia, ma la sharia”.

L'esecuzione di Hicham Chabi

Fino a quando non è stato cacciato all’esterno dall’imam della moschea, che abbiamo incontrato. Mimoun Aquichouh spiega che “i giovani partiti per la Siria avevano problemi di droga, furti o di aggressività”.

Nella grande moschea di Bruxelles finanziata dall’Arabia Saudita la condanna degli attentati è netta. La strage viene bollata “con la massima fermezza come un atto barbaro e criminale”.

Però le autorità hanno chiuso un occhio per anni quando i mujaheddin del Belgio raccoglievano impunemente fondi in rete per la guerra santa. Oppure bloccavano con la forza e urlando come ossessi “Allah è grande" conferenze sull’estremismo islamico che non li andavano a genio.

Una cecità politica che ha lasciato crescere le bandiere nere a Bruxelles, cuore d’Europa.

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