Elezioni USA 2020

Usa, Trump suona la carica: "Abbiamo vinto le elezioni"

Duro scontro dopo la lunga notte elettorale. Joe Biden si dice sicuro della vittoria. Il presidente attacca: "È una frode"

Usa, Trump suona la carica: "Abbiamo vinto le elezioni"

Si infiamma la corsa alla Casa Bianca dopo la lunga notte elettorale per sapere chi sarà il nuovo presidente degli Stati Uniti. Joe Biden ,il candidato democratico, ha parlato dal palco in Delaware chiedendo pazienza e dicendo ai suoi sostenitori di essere convinto della vittoria finale. Al comizio dell'ex vice presidente Usa, ha risposto il presidente uscente Donald Trump che, dalla Casa Bianca, ha parlato di una vittoria storica per lui e il suo partito.

"Voglio ringraziare il popolo americano per il grande sostegno. Milioni di persone hanno votato per noi stanotte. E un gruppo triste di persone sta cercando di mettere in ombra il nostro risultato", ha detto Trump in conferenza stampa. "Abbiamo vinto l'elezione" ha affermato senza mezzi termini il candidato repubblicano. E ha accusato di frode i suoi oppositori ribadendo di essere pronto ad andare davanti alla Corte Suprema per affermare la sua vittoria.

"Eravamo pronti a celebrare un grande successo" quando "la nostra vittoria è stata improvvisamente sospesa". Donald Trump parla alla nazione come se fosse già nuovamente presidente degli Stati Uniti. Una vittoria che però gli avrebbero tolto i meccanismi elettorali che, secondo il presidente Usa, verrebbero utilizzati dai democratici per privare il suo popolo della presidenza degli Stati Uniti.

"Siamo pronti per un grande festeggiamento, stiamo vincendo praticamente tutto. Siamo pronti per uscire e festeggiare, qualcosa di meraviglioso, un voto incredibile" ha concluso il capo della Casa Bianca. Parole di fuoco che adesso preannunciano una vera e propria guerra nei confronti del Partito democratico e di tutti i suoi oppositori.

Il nodo principale rimane quello del voto per posta. Alcuni Stati-chiave come Pennsylvania, Michigan e Wisconsin, sono ancora in bilico a causa del conteggio dei voti per corrispondenza. Schede in larga parte sfruttate proprio dagli elettori democratici e che invece sono sempre state viste con distacco dal popolo repubblicano. Questa indecisione sul voto per Stato così importanti per la scelta del presidente potrebbe durare per giorni. Uno scenario che mette a nudo un problema estremamente rilevante per la democrazia americana e che Trump considera un pericoloso vulnus della democrazia Usa.

Se il candidato dem ha predicato calma chiedendo di aspettare e di essere sicuro della vittoria, il presidente degli Stati Unit ha così annunciato battaglia. Un annuncio duro che arriva soprattutto in una fase delicatissima della vita interna agli Stati Uniti, trafitti da tensioni sociali, razziali e politiche e con gruppi di oppositori già asserragliati da questa notte intorno alla Casa Bianca. L'aministrazione Trump, con questa mossa, si pone quindi nel solco della campagna elettorale che in questi mesi ha incendiato l'America e conferma una strada intrapresa già da tempo: la netta contrapposizione ideologica, oltre che politica, a quel sistema partito e burocratico che spesso viene fuso - nella narrazione trumpiana- con il famigerato Deep State.

Nel frattempo il conteggio dei voti va avanti. Le proiezioni danno a Biden un leggero vantaggio grazie ai grandi elettori in alcuni Stati particolarmente pesanti, ma Trump non è ancora assolutamente sconfitto. Ed è soprattutto d questo che deriva la sua sicurezza nella conferenza della East Room. Il conteggio di voti in Georgia, Ohio, Pennsylvania, Michigan e Wisconsin potrebbe riservare sorprese non indifferenti per il sistema elettorale americano. E l'Arizona, vero nervo scoperto del candidato repubblicano che sembra passata dal Gop ai democratici, ha ancora migliaia di schede non conteggiate. Una situazione decisamente particolare che preoccupa anche dal punto di vista dell'ordine pubblico oltre che politico e internazionale.

L'America, forse per qualche giorno, potrebbe infatti considerarsi senza un presidente eletto e con una guerra giudiziaria e politica dai contorni decisamente poco chiari.

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