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Sul Venezuela il Papa si schiera: no alla Costituente di Maduro

Dal Papa un appello perché si rispettino i diritti umani. Ma l'appello è politico

Sul Venezuela il Papa si schiera: no alla Costituente di Maduro

Una presa di posizione netta, che parla alle orecchie della politica e del governo venezuelano, sempre meno disposto ad ascoltare e più convinto nel suo percorso, che sta portando il Paese verso una nuova Assemblea costitutente, voluta dal leader Nicolas Maduro e ritenuta una farsa da un'opposizione che continua a scendere in piazza.

Chiede "il pieno rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali" il Vaticano, che però lancia anche un appello molto politico chiedendo apertamente che "si evitino o si sospendano le iniziative in corso come la nuova Costituente che, anziché favorire la riconciliazione e la pace, fomentano un clima di tensione e di scontro e ipotecano il futuro".

Non si è ancora insediato il nuovo organismo di 545 membri voluto da Maduro, ma già le opposizioni hanno annunciato una manifestazione per esprimere la loro contrarietà. Due dei principali leader, due ex sindaci della capitale Caracas che già erano agli arresti domiciliari, sono stati prelevati giorni fa dalle loro abitazioni dall'intelligence venezuelana.

Antonio Ledezma è tornato a casa questa mattina, una "liberazione" che la moglie ha annunciato sui social network, con il sollievo di vedere di nuovo il marito ai domiciliari, ma denunciando: "L'assoluta anormalità giuridica e costituzionale del Paese", che molti vedono diretto verso una "dittatura cubana", mentre chi ancora sostiene Maduro accusa gli Stati Uniti e la comunità internazionale di ingerenza politica.

Contro la Costituente anche il parere di Luisa Ortega, il procuratore generale tra i maggiori oppositori del governo, che ha annunciato di avere lanciato un'inchiesta e parlato di "scandalose" frodi elettorali durante le operazioni di voto di domenica, quando ai venezuelani è stato chiesto di esprimersi sull'organismo che riscriverà la Carta fondamentale del Paese.

La battaglia non è però soltanto politica e la Santa sede lo ricorda, parlando di "gravi sofferenze del popolo per le difficoltà a procurarsi il cibo e le medicine, e per la mancanza di sicurezza".

Da tempo le immagini di supermarket dalle corsie deserte si affacciano sui media internazionali, a parlare di una situazione economica sempre più difficile, in cui il potere d'acquisto dei cittadini è crollato.

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