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Vienna e Berlino aprono i confini: autobus di migranti alle frontiere

La decisione d'emergenza: immigrati caricati su autobus messi a disposizione dal governo ungherese e portati nei Paesi limitrofi. Dal confine austriaco treni per Salisburgo

Vienna e Berlino aprono i confini: autobus di migranti alle frontiere

Un esodo di massa a piedi prima, sugli autobus dopo, per scappare dall’Ungheria verso l’ovest, verso l’Austria e poi l’agognata Germania. Al termine di un’altra drammatica giornata di scontri e tensione nel paese di Viktor Orban, nel cuore d’Europa, alle prese con la crisi dei migranti, Berlino e Vienna decidono di aprire le frontiere. E, già alle prime ore del mattino, un autentico tsunami di profughi ha iniziato ad abbattersi sul confine austriaco: uno dopo l'altro, gli autobus messi a disposizione dalla stessa Ungheria hanno iniziato a trasportare migliaia di immigrati. Ma è una misura temporanea. Perché, dopo aver trasportato 6.500 disperati, Budapest ferma gli autobus. E torna il caos.

Un'Europa a due velocità. I Paesi dell'Est che mostrano i muscoli per fermare l'invasione e i Paesi del Nord che aprono le frontiere. Nel mezzo, l'Italia, che subisce. Grazie ai voti della maggioranza governativa e degli estremisti di Jobbik, l'Ungheria ha approvato un pacchetto di leggi molto restrittive per fronteggiare la crisi, con la creazione di zone di transito sul confine per bloccare gli arrivi e l'inasprimento dei criteri per concedere l’asilo. "Se permetteremo a tutti di venire sarà la fine dell’Europa", tuona il premier Viktor Orbàn, attribuendo ancora una volta tutte le colpe alla "cattiva comunicazione del governo tedesco". Ieri, centinaia di immigrati bloccati da giorni nella stazione ferroviaria Keleti di Budapest, esasperati dall’impossibilità di accedere ai treni, si sono messi in marcia. Decisi a raggiungere Vienna, controllati a vista della polizia, hanno attraversato il centro della capitale e il Danubio sul ponte Elisabetta e si sono diretti verso l’autostrada M1 (Budapest-Vienna). In serata, mentre le persone si accampavano per la notte ai bordi dell’autostrada, la decisione di portare gli immigrati in autobus al confine con l’Austria. "Quanto sta succedendo deve farci aprire gli occhi sulla drammaticità della situazione - commenta il ministro degli Esteri austriaco, Sebastian Kurz - bisogna trovare una soluzione, una risposta veramente europea, pochi Paesi non possono affrontare il problema da soli".

Nel cuore dell'Europa, per tutta la notte, è stato un via vai di autobus. Ma è una misura eccezionale, resa possibile da una concertazione fra Orbàn e il cancelliere austriaco Werner Faymann. Oggi non dovrebbero più pullman. Nonostante le difficoltà, oltre 6.500 immigrati sono riusciti ad arrivare in Austria. Sono portati prima a Nickelsdorf, poi da qui, a bordo di un treno, a Salisburgo (al confine con la Germania) per ricevere una prima assistenza. "Il diritto all’asilo politico non ha limiti sul numero di richiedenti asilo - fa sapere Angela Merkel - in quanto Paese forte, economicamente sano abbiamo la forza di fare ciò che è necessario". Il portavoce della polizia tedesca Stefan Sonntag non ha ancora dati certi, ma nell'immediato si aspetta almeno 10mila arrivi.

La Cancelliera mette, tuttavia, in chiaro che gli immigrati che non hanno una concreta possibilità di ricevere il permesso per rimanere dovranno tornare nei rispettivi Paesi.

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