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Zuckerberg contro Warren: "Minaccia la nostra esistenza"

L'audio sarebbe stato registrato nel corso di una riunione dei dipendenti di Facebook, a luglio, in cui Zuckerberg ha ribadito la sua tesi e in cui ha attaccato la candidata del Partito democratico

Zuckerberg contro Warren: "Minaccia la nostra esistenza"

A quanto pare non c'è grande feeling fra Mark Zuckerberg, Ceo e fondatore di Facebook, ed Elizabeth Warren, candidata della sinistra radicale alle primarie del partito democratico Usa. Il capo di Facebook, Mark Zuckerberg, si è impegnato ad "andare alla guerra" per combattere un presunto tentativo del governo statunitense dello smantellamento del gigante dei social media, secondo quanto risulta da una registrazione audio che è stata pubblicata dal sito di notizie tecnologiche, The Verge. L'audio sarebbe stato registrato nel corso di una riunione dei dipendenti di Facebook, a luglio, in cui Zuckerberg ha ribadito la sua tesi. Il numero uno del social network ha affrontato in modo specifico il piano promesso dalla senatrice, Elizabeth Warren, in corsa per la nomination dem per la Casa Bianca, di smantellare le principali piattaforme tecnologiche. "Se venisse eletta presidente, scommetterei che avremmo una sfida legale e che la vinceremmo", ha sottolineato il numero uno del colosso di Menlo Park. Poi ha aggiunto: "E questo fa ancora schifo per noi? Sì. Voglio dire, non voglio avere una causa legale contro il nostro governo... Ma, se qualcuno tenterà di minacciare qualcosa di esistenziale, si va alla guerra e si combatte".

Zuckerberg ha anche detto ai dipendenti di non aver intenzione di testimoniare in altri Paesi che indagano sull'azienda in materia di privacy e antitrust: "Non ha davvero senso che io vada alle audizioni in ogni singolo Paese che mi vuole mettere in imbarazzo". Il fondatore di Facebook ha anche affermato che il social stava pianificando un nuovo servizio per affrontare l'app in rapida crescita TikTok, controllata da una società cinese. "Abbiamo un prodotto chiamato 'Lassò che è un'app autonoma su cui stiamo lavorando, cercando di riuscire ad adattarci al mercato del prodotto in Paesi come il Messico", ha spiegato. "Stiamo provando prima a vedere - ha aggiunto - se riusciamo a farla funzionare in Stati in cui TikTok non è già grande prima di andare a competere con loro dove lo sono già".

La senatrice e candidata presidenziale 2020 Elizabeth Warren ha risposto alle critiche del Ceo di Facebook Mark Zuckerberg riguardo ai suoi piani per sciogliere le principali società tecnologiche. "'Fastidioso- ha scritto Warren su Twitter - è se non mettessimo mano a un sistema corrotto che consente a giganti come Facebook di avventurarsi in prassi illegali e anti concorrenziali e lesive dei diritti alla privacy del consumatore, facendosi gioco della loro responsabilità di proteggere la nostra democrazia". Secondo Elizabeth Warren, le grandi aziende tecnologiche hanno troppo potere nell’economia, nella società e nella democrazia. Rispetto alla concorrenza, si sono comportate come bulldozer, l’hanno demolita. Comprandosi i comptetitor o mandandoli fuori mercato. E questo non ha danneggiato sono noi utenti, ma ha impantanato l’innovazione. Nessun investe più su una azienda che possa sfidare Amazon, Facebook e Google.

Nelle scorse settimane, Mark Zuckerberg era volato a Washington per rassicurare il presidente Donald Turmp e il Congresso. Il Ceo del social media avrebbe promesso ai parlamentari che la sua controversa criptovaluta, la Libra, non sarà lanciata in alcuna parte del mondo senza prima il via libera delle autorità americane, stando alle anticipazioni del Washington Post. Zuckerberg è stato anche ricevuto da Trump nello Studio Ovale e il presidente ha twittato una foto di loro mentre si stringono la mano, definendo "cordiale" l'incontro che Facebook aveva già descritto come "costruttivo". Come abbiamo spiegato in questo articolo, il fondatore di Facebook, sotto pressione per ciò che riguarda la privacy e altre vicende, ha optato per incontrare personalmente il Presidente Donald Trump durante la sua prima visita a Washington da quando ha testimoniato al Congresso lo scorso aprile.

Lo scorso luglio, la stessa Facebook ha ufficializzato di aver pattuito una multa da 5 miliardi di dollari con la Federal Trade Commissione, l’ente di vigilanza statunitense che si è occupato della faccenda. Si tratta, ricorda IlSole24Ore, della sanzione più alta mai inflitta a un’azienda per violazione della privacy dei consumatori.

Quasi venti volte più pesante della multa più alta mai comminata per lo stesso motivo a livello mondiale.

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