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Monti: "Art. 18, niente tabù Basta con le corporazioni"

Il presidente del Consiglio va in tv da Fabio Fazio: "Non ci sarà bisogno di un'altra manovra". Poi rivendica i blitz anti evasione ma precisa: "Bisogna rispettare la ricchezza". E rilancia le liberalizzazioni. Passera: "Per farle approveremo decreto al mese"

Monti: "Art. 18, niente tabù Basta con le corporazioni"

E' l'ora di Mario Monti. Questa volta è il presidente del Consiglio in persona a sedere sulla bianca poltrona di Che tempo che fa, alla corte di Fabio Fazio. Liberalizzazioni, evasione fiscale e mercato del lavoro, il premier tocca tutti i temi all'ordine del giorno della politica e cerca di rassicurare i cittadini spaventati da tasse e blitz. E trova anche il tempo per una punta di compassione: "Sono in pena per i politici trattati così male dall'opinione pubblica". Una dichiarazione che farà sicuramente discutere.

Monti, rispondendo al conduttore, scioglie subito il nodo "sacrifici": non ci sarà un'altra manovra economica. "La manovra mette in sicurezza i conti pubblici italiani - ha ricordato il Professore -, conseguendo quell'obiettivo che il governo precedente aveva accettato dall'Europa. Non occorrono altre manovre dal punto di vista dei conti pubblici. Faremo altre operazioni di politica economica meno indigeste: più spazi per la concorrenza e il merito. Liberalizzazione sembra un termine un po' ideologico, si stratta di ridurre quelle protezioni che ogni categoria cerca di avvantaggiare chi è incluso in quella categoria, danneggiando gli altri".

Si parla di privatizzazioni e Fazio approfitta della presenza del premierper chiedere lumi su un'eventuale privatizzazione dell'azienda di viale Mazzini: "La Rai non è venuta come urgenza numero uno della mia attività per incombenze più urgenti e drammatiche", mette le mani avanti e nicchia, ma alla fine si apre un piccolo spiraglio: "La Rai è una forza del panorama culturale e civile italiano e credo che abbia anch’essa bisogno di passi in avanti".

Nessun tabù sul mercato del lavoro. Il presidente del Consiglio affronta anche il più spinoso tra i temi sul tavolo al vaglio dell'esecutivo: la revisione dell'articolo 18. "Il nostro atteggiamento mentale è che niente deve essere tabu tra forze mature e civili come sono i sindacati, le forze produttive e il governo", ha spiegato Monti.

Monti rivendica anche Cortina i blitz anti evasione: "Penso che operazioni come quella di Cortina possano avere un significato nell’ambito di una lotta seria all’evasione fiscale". Ma poi vuole precisare la sua posizione: "Bisogna rispettare la ricchezza che è un valore a condizione che sia il risultato di un merito, di uno sforzo produttivo e di talento".

Non manca neppure una battuta sulla cancelliera tedesca: "La Germania ha un'opinione pubblica preoccupata di dover pagare per il comportamento leggero degli altri Paesi. Il mio sforzo consiste nel mostrare che l'Italia è ben lungi dal tenere comportamenti irresponsabili e mostrerò alla Merkel che anche la Germania trae benefici dal mercato unico".

Sulla scia del dibattito europeo si parla anche di Tobin tax, lanciata da Sarkozy e stoppata da Camero, e Monti apre alla tassazione delle rendite finanziarie ma con dei distinguo: "Siamo disposti a lavoraci a livello europeo, ma non può essere applicata solo in Italia".

Sul finale, prima che la palla passi a Luciana Littizzetto, il premier parla anche del suo futuro: "Per me, essere chiamato ad un ruolo così importante in un periodo di crisi, è stata un'occasione imprevista, di straordinario interesse sul piano umano.

Ma vedo anche altri valori nella vita".

 

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