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Morandi si libera dalla schiavitù dei social: "Magari ci fa bene"

L'annuncio è inatteso ma non isolato. Da Adele a Tom Holland è un fuggi fuggi. Troppo stress

Morandi si libera dalla schiavitù dei social: "Magari ci fa bene"

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Così, a bruciapelo, Gianni Morandi ha messo tra parentesi i suoi social. «Mi prendo una pausa» ha detto in un video pubblicato su Facebook, Instagram e TikTok dove, tanto per capirci, ha accumulato complessivamente oltre cinque milioni e mezzo di follower. «Ciao per un po' non mi vedrete sui social». Un annuncio che nessuno si aspettava e che ha disorientato tutti. Ma come, proprio lui? Il pioniere che prima di tanti artisti nel 2014 ha capito l'importanza del dialogo social con il pubblico diventando «virale» su Facebook. Proprio lui. Come sempre, il pubblico si è diviso in due. Chi ha applaudito comprensivo, bravo bene bis, i social sono una trappola. E chi, ovviamente, si è immaginato chissà cosa, magari problemi di salute: «Cosa dovrei nascondere?» ha risposto lui un po' stizzito a chi gli aveva scritto che «l'importante è che non nascondi qualcosa».

In effetti, Morandi ha un'aria bella sorniona quando, nel brevissimo video, dice «chissà... magari ci fa bene», quasi ad alludere a qualche progetto, a qualche iniziativa o comunque a una strategia mirata. Boh. Subito sono partite le battute. «Uno su mille ce la fa a togliersi dai social», «Fatti mandare dalla mamma a spegnere Instragram» e via adattando le sue canzoni più famose.

Di certo dal suo entourage escludono categoricamente ogni intoppo di salute e lui ha appena finito un lungo tour estivo che non è di certo una passeggiata, specialmente se a dicembre compirai 79 anni. Quindi ci sta che dopo un decennio di continua esposizione abbia il comprensibile, comprensibilissimo bisogno di godersi un po' di sana solitudine senza mettersi continuamente in discussione pubblicando contenuti sui crocevia social. Per fortuna non è un influencer né un rapper con ego ipertrofico e quindi può permettersi il privilegio dell'assenza. Anche in questo Morandi conferma di essere un «trend setter», uno che detta le tendenze perché, ammettiamolo, a molti famosi la schiavitù dei social risulta sempre più pesante. Presenza continua. Obbligo di adeguare il look. Attenzione ai cosiddetti «effetti».

Uno stress niente male.

A pesare è soprattutto lo spirito di competizione, il bisogno di essere sempre all'altezza della propria fama sia nelle risposte che nella frequenza del dialogo con i follower. Un lavoro nel lavoro. Oltretutto un lavoro che, specialmente per artisti dalla storia gigantesca e dal repertorio sempreverde, non è così commercialmente fruttuoso come potrebbe esserlo per altri. Insomma, Morandi è Morandi anche se per un po' non mette una foto su Instagram o non scrive qualcosa su Facebook. Il pubblico, quello vero, quello che consolida le carriere comprando le canzoni o i biglietti dei concerti, non ha bisogno della presenza estenuante, della battuta simpatica o del video furbetto per restare fedele al proprio idolo. È una conclusione alla quale sono arrivati in tanti, specialmente all'estero. Ovviamente sono decisioni a scadenza, nessuno o quasi è mai uscito definitivamente dalla vetrina dei network che ci socializzano in quell'universo sterminato chiamato «socialsfera». La definiscono «social detox» o «digital detox» e vale più o meno come la dieta quando si prende qualche chilo di troppo o si torna dalla vacanza con i bottoni che faticano a chiudersi. Se continua così, la vacanza dai social diventerà un appuntamento fisso più o meno come la settimana bianca o il ponte del Primo Maggio. Qualche tempo fa, una ricerca dell'inglese Royal Society For Public Health ha rivelato che il 91 per cento degli intervistati in un sondaggio ha ammesso «ansia e agitazione» nell'utilizzo dei social. Insomma, basta smartphone incandescente. Basta inventarsi storie da Instagram. Almeno per un po'. Giusto per riprendere fiato.

In passato lo hanno fatto in tanti. Dallo spiderman Tom Holland, che ha detto ciao a 67 milioni di follower, a Selena Gomez a Justin Bieber che adesso va e viene dai social come dovremmo fare tutti: ossia a piacere, senza obbligo, senza bisogno di giustificarsi se per qualche ora si è fatto altro e non si è «postato» nulla. Qualche anno fa Fedez, uno esperto in materia, cantava con J-Ax quel «vorrei ma non posto» che sembrava un miraggio. Oggi molti vogliono e non postano nulla. Lo ha fatto Adele. Lo ha fatto Harry Styles. Persino Ed Sheeran, al top del successo, ha scritto che «sarò via da tutti i social media per il tempo di cui ho bisogno».

Così farà anche Gianni Morandi, che ha 47 anni in più ma dimostra lo stesso spirito: più socialità e meno social, più vita e meno display.

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