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Morti bianche, primo sì del governo al ddl

Approvato in via preliminare il dl per la sicurezza sul lavoro (leggi la scheda). Il testo passa alla conferenza Stato-regioni. Arresto per il datore di lavoro e sanzioni pecuniarie più pesanti. Sacconi: "Norma  perfezionabile". Critiche dalla Cgil

Morti bianche, primo sì  
del governo al ddl

Roma - Il Consiglio dei ministri ha approvato in via preliminare il decreto legislativo che corregge e integra le disposizioni del Testo unico sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Lo riferisce una fonte governativa ricordando che il decreto sarà ora trasmesso alla Conferenza unificata Stato-Regioni. Il decreto sarà poi esaminato dalle commissioni competenti di Camera e Senato prima di tornare in Consiglio dei ministri per il via libera definitivo.

Conferma dell’arresto E' previsto anche il carcere per il datore di lavoro che non procede alla valutazione del pericolo nelle aziende considerate a rischio rilevante e sanzioni pecuniarie più pesanti del 50% rispetto a quelle previste dalla legge 626 sulla sicurezza sul lavoro del ’94. Sono queste - a quanto si apprende - alcune delle disposizioni contenute nel decreto legislativo, appena approvato dal consiglio dei ministri, che modifica il Testo unico sulla sicurezza sul lavoro. Nel provvedimento sono previste tutele e formazione specifiche per i lavoratori atipici e flessibili, mentre diminuiscono le sanzioni per inadempienze burocratiche. Il testo approvato oggi passerà ora all’esame della conferenza Stato-regioni e delle commissioni parlamentari per poi tornare all’attenzione del governo per il varo definitivo.  

Sacconi: testo aperto Il decreto è "un testo aperto" e sul tema saranno ascoltate anche le parti sociali. Lo ha detto il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi. "Qualunque modifica non può che essere coerente e dentro la delega", ha però aggiunto. "Ci sono alcune novità che irrobustiscono la protezione, perché la semplificazione e la certezza interpretativa concorrono alla sicurezza". Per quanto riguarda l'arresto, chiarisce il ministro, "resta non solo come sanzione alternativa all’ammenda nei casi in cui era già prevista, ma tutto l’impianto dell’arresto rimane sostanzialmente quello precedente".

"Niente toni esasperati" "Mi auguro che il confronto voglia essere civile", perché "non accetterò e reagirò con molta forza a chiunque usasse un linguaggio esasperato. Ci muoviamo nell’ambito della legge del governo Prodi, non fuori da essa e, dunque, coloro che hanno condiviso la legge Prodi non possono dire che facciamo una liberalizzazione o una deregulation" della sicurezza, ha aggiunto il responsabile del Welfare. "Ho risentito echeggiare un linguaggio sgradevole - ha proseguito - che quando viene usato non corrisponde all’invito fatto dal presidente della Repubblica" in occasione delle celebrazioni per Marco Biagi. "Noi - ha concluso - crediamo aver fato una disciplina che produce più sicurezza nei luoghi di lavoro".

Epifani: errore grave quelle modifiche Le modifiche al testo unico sulla sicurezza nei luoghi di lavoro approvate oggi dal Consiglio dei ministri sono "un errore grave". A dirlo è il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, a margine della presentazione del rapporto Ires-Cgil sui salari.

Secondo Epifani si tratta di "una scelta che non si capisce, la Cgil non la comprende e anche il Paese fa fatica a comprenderla".

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