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Caschi d’Oro di Motosprint, la 44ª edizione: parata di stelle del motociclismo

A Modena si sono tenuti i Caschi d'Oro, il consueto appuntamento di Motorsprint per celebrare i protagonisti delle due ruote. Da Bagnaia a Bezzecchi, tanti i volti noti

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A Modena, al BPER Forum Monzani, si è tenuta la scorsa settimana la 44ª edizione dei Caschi d’Oro di Motosprint, manifestazione che premia i protagonisti del motociclismo. Per gli italiani delle due ruote, il 2023 è stato un anno strepitoso, così la notte modenese si è trasformata in una vera partata di stelle. Anche il tifo ha fatto sentire la sua, con un vero abbraccio caloroso, dato che l'auditorium dove si è tenuta la rassegna, è stato preso d’assalto fin dall’apertura delle porte: quasi 1000 gli spettatori presenti, un sold-out storico.

MotoGP presente

Per i Caschi d'Oro 2024 il passato, il presente e il futuro del motociclismo si sono amalgamati alla perfezione, con alcuni momenti emozionanti e divertenti, come quando sul palco, insieme alla conduttrice Barbara Pedrotti e aal Direttore di Motosprint, Federico Porrozzi, hanno duettato Marco Bezzecchi e il comico Giuseppe Giacobazzi. La MotoGP è stata rappresentata anche dal campione del mondo in carica, Pecco Bagnaia, che ha diviso il palco con Bezzecchi. I due rider italiani non si sono risparmiati, neppure con tutti coloro che desideravano una foto.

I volti dei Caschi d'Oro

La Ducati ha esteso il proprio orizzonte competitivo, allargandosi all’off-road, con un progetto inedito affidato a Tony Cairoli, che a Modena ha accompagnato sul palco il suo erede Andrea Adamo, iridato della MX2. La congiunzione tra passato e presente è uno degli incantesimi meglio riusciti dei Caschi d’Oro. Lo afferma lo stesso Adamo che, oltre a Cairoli, ha potuto abbracciare Alex Puzar – uno dei sei campioni nominati “Cavalieri” nel corso della serata – il Crossista genio e sregolatezza.

Il passaggio di consegne nell’Enduro è stato quello da Mario Rinaldi a Kevin Cristino, campione del mondo Youth voglioso di seguire le orme del quattro volte campione del mondo. Come loro, anche Edi Orioli, re del deserto con i quattro trionfi alla Parigi-Dakar. Quella corsa in Africa, nel formato origiale, come ha sottolineato il friulano.

L’orgoglio emiliano-romagnolo, rappresentato anche dall’ex CT azzurro del ciclismo Davide Cassani e dal presidente della Regione Stefano Bonaccini, è stato esaltato dalla leggenda di casa Luca Cadalora. Piloti che Andrea Dovizioso ha sfidato, prima di appendere il casco al chiodo per dedicarsi a quel Cross che è sempre stato un suo pallino. E che oggi lo vede imprenditore con lo 04 Park di Monte Coralli a Faenza, uno dei tantissimi impianti di alto livello della regione.

I tanti giovani

Il ritiro non è un opzione contemplata per i giovani piloti premiati a Modena, che sognano di salire sul tetto del Mondo, come Jaume Masia, arrivato da Valencia. Tanti ragazzi italiani vogliono emularlo, come Guido Pini e Luca Lunetta. Oppure Ethan Botti, Francesco Assini ed Ettore Milighetti, giovanissime speranze azzurre tra pista e terra.

Un giorno anche loro potranno essere i protagonisti di questa rassegna che celebra la vera natura delle due ruote.

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