Cronaca locale

Coop Salerno, si indaga su appalti truccati e voto di scambio

Va avanti il processo che vede coinvolte ventinove persone. Sotto inchiesta anche il governatore De Luca

Il municipio di Salerno
Il municipio di Salerno

Il “bubbone” Salerno potrebbe riservare ulteriori sorprese nelle prossime settimane. L’inchiesta giudiziaria sui rapporti tra l’amministrazione comunale e alcune cooperative sociali operanti sul territorio, che sarebbero state favorite in maniera illecita, rischia di mettere nei guai nomi altisonanti della politica regionale. Ad essere indagato è anche il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, in passato più volte sindaco di Salerno, anche se, fino a questo momento, i giudici restano abbottonati sul ruolo che avrebbe avuto nell’intera vicenda. Attualmente sono ventinove le persone sotto inchiesta, tra cui l’attuale primo cittadino del capoluogo di provincia Vincenzo Napoli e il consigliere regionale Nino Savastano.

Ma qual è la vicenda che fa tremare i palazzi del potere? A quanto pare l’attribuzione illegale di servizi ad alcune cooperative locali in cambio di voti andrebbe avanti dal lontano 2002. Gli interrogatori dei giudici alle persone indagate stanno portando alla luce nuovi elementi. L’obiettivo degli inquirenti è quello di dipanare la matassa e scoprire il filo conduttore che porterebbe alla luce gli appalti illeciti che sarebbero stati messi in piedi da venti anni nel Salernitano. Un testimone importante è Fiorenzo Zoccola, considerato il deus ex machina delle cooperative sociali, colui che, secondo i giudici, avrebbe curato i rapporti con la politica. Sarebbe stato proprio quest’ultimo a fare il nome del governatore De Luca e di uno dei suoi figli, Roberto, che è bene precisare non risulta indagato.

I giudici si muovono in due direzioni parallele: gare truccate e voto di scambio. Vincenzo De Luca è stato sindaco a Salerno anche nel 2006 e nel 2011, prima di vincere le elezioni regionali e quindi in un periodo che è finito sotto la lente d’ingrandimento degli inquirenti. Per adesso, come riporta il Corriere del Mezzogiorno, i giudici non si sbilanciano, ma è facile intuire come stiamo valutando attentamente la posizione del governatore, dato che gli appalti irregolari si sarebbero svolti quando lui aveva pieni poteri in città. I magistrati fanno fatica a pensare che De Luca non si sia accorto di quello che succedeva sotto i suoi occhi. Il percorso, comunque, è ancora lungo e ci vorrà del tempo prima che la vicenda possa assumere maggiore chiarezza.

Intanto il presidente della Regione Campania dovrà difendersi dall'ombra che aleggia su di lui.

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