Cronaca locale

Film e serie tv su Cutolo: sceneggiatore il giudice De Cataldo

De Cataldo, autore di libri gialli di successo come "Romanzo Criminale" e "Suburra", avrà a disposizione importanti documenti, alcuni inediti, sulla vita del boss

Film e serie tv su Cutolo: lo sceneggiatore sarà il giudice Giancarlo De Cataldo

È ormai ufficiale: si faranno una serie tv a puntate ed un film basato sulla vita di Raffaele Cutolo, il boss indiscusso della Nco (Nuova camorra organizzata) morto il 17 febbraio 2021 in carcere dopo anni di detenzione al regime di 41bis.

La società di produzione Ilbe (Iervolino and Lady Bacardi Entertainment) ha annunciato di aver intrapreso un rapporto di collaborazione con il giudice Giancarlo De Cataldo per la scrittura della sceneggiatura dei prodotti, definiti “di finzione, basati sulla vita del capoclan".

Un nome non casuale quello di De Cataldo. Il giudice della Corte d’Assise di Roma è, infatti, uno stimato sceneggiatore e autore di importanti libri gialli tra cui spiccano "Romanzo Criminale", dal quale è stato tratto il famoso film omonimo diretto da Michele Placido, e "Suburra". Non solo piccolo schermo. Perché De Cataldo ha lasciato una propria impronta anche nel cinema collaborando alla sceneggiatura del pluripremiato film di Mario Martone "Noi credevamo" e al film diretto da Claudio Amendola "Il permesso - 48 ore fuori".

La decisione di dare il via al progetto su Raffaele Cutolo segue l'acquisto, da parte della produzione, dei diritti sulla vita del boss direttamente dagli eredi, ovvero dalla moglie Immacolata Iacone. Il lavoro, coprodotto insieme alla società di produzione di Elide Melli, Elisir 27, sarà composto non solo da lungometraggio e da una serie tv di finzione ma anche da una docuserie in 4 puntate.

Il lavoro di De Cataldo non sarà facile. Ma il giudice potrà avere a disposizione importanti documenti, alcuni inediti, sulla vita del boss. Tra gli sceneggiatori impegnati nel progetto figurano anche Domenico Rafele e Nicola Ravera Rafele.

"È per noi un grandissimo onore poter collaborare con un autore di questo calibro", ha dichiarato il produttore Andrea Iervolino, aggiungendo che il giudice ha accettato questa sfida "con grande entusiasmo, forte del materiale che gli abbiamo messo a disposizione e da una storia italiana ma dal respiro internazionale che, nonostante sia una pagina sicuramente nera della cronaca del nostro Paese, ha sicuramente smosso le coscienze e incuriosito registi, giornalisti e appassionati del genere di tutto il mondo”.

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