Cronaca locale

Manifesto funebre per il capo dei vigili di Arzano: grave intimidazione

Le forze dell’ordine stanno indagando sull’episodio e gli inquirenti non escludono alcuna pista, anche se sembra chiaro si tratti di minacce per l'attività condotta dal colonnello Chiariello

Manifesto funebre per il capo dei vigili di Arzano: grave intimidazione

La scoperta è stata choccante: questa mattina, nelle vicinanze del comando della polizia municipale di Arzano, città a nord di Napoli, è stato rivenuto un manifesto funebre che riporta il nome e cognome del capo dei vigili, il colonnello Biagio Chiariello. Un atto intimidatorio gravissimo, un gesto macabro che ha scosso i caschi bianchi. “I familiari ed i parenti ne danno il triste annuncio e ringraziano anticipatamente tutti coloro che vorranno rendere omaggio alla salma”. È questa la frase scritta sul manifesto, dove è stata stampata anche la foto del comandante.

Le forze dell’ordine stanno indagando sull’episodio e gli inquirenti non escludono nessuna pista, anche se sembra chiaro si tratti di una minaccia per l’attività portata avanti dal colonnello Chiariello, il quale ha rilasciato una dichiarazione a caldo al quotidiano napoletano Il Mattino. “Il lavoro che sto svolgendo in questo momento - ha detto - è incentrato nella zona 167. Non mollerò mai”. Non sono mancate le manifestazioni di solidarietà nei confronti del capo dei vigili di Arzano, in particolare da parte del consigliere regionale di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli e del portavoce del partito del Sole che ride, Fiorella Zabatta.

“Riteniamo gravissimo quanto accaduto ad Arzano – hanno scritto in una nota – dove in prossimità degli uffici della polizia locale è comparso un manifesto funebre che annuncia la morte del comandante Biagio Chiariello per il prossimo 10 marzo, con l’aggiunta di un’altra frase minatoria: ‘Qui ad Arzano il casino non ci piace’. Una minaccia inaccettabile all’indirizzo di un uomo che da tempo combatte la criminalità conducendo importanti azioni antiabusivismo nei rioni più difficili come la 167, grazie alle quali, come emerge dalle indagini, sono stati abbattuti alloggi gestiti direttamente dai clan per dare sostegno alle famiglie degli affiliati”.

I rappresentanti politici hanno assicurato il massimo sostegno delle istituzioni nei confronti del colonnello Chiariello. “Arzano è un territorio difficile – hanno continuato Borrelli e Zabatta – che va bonificato al più presto da una presenza camorrista inquietante e molto radicata grazie anche alla connivenza e al silenzio di molti.

Occorre dare un segnale forte e inequivocabile sulla volontà dello Stato di riprendere il controllo attraverso l’impiego di forze dell’ordine aggiuntive e dei militari a presidio delle strade”.

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