Cronaca locale

Scacco al "falso", sigilli a 6mila capi contraffatti

Offensiva della Guardia di Finanza tra Napoli e Caserta, scattano cinque denunce. Le indagini proseguono per far luce sui canali di approvvigionamento delle merci

Scacco al "falso", sigilli a 6mila capi contraffatti

Lotta al falso, offensiva della Guardia di Finanza: sotto i sigilli finiscono capi d’abbigliamento e accessori contraffatti per un valore economico complessivo stimato in oltre 200mila euro.

Il bilancio delle operazioni delle fiamme gialle nelle ultime settimane è di tutto rispetto. Tra le province di Napoli e Caserta, i militari della Finanza hanno proceduto al sequestro di oltre 6mila prodotti tra vestiti, maglie, scarpe e accessori falsi. I sequestri si sono registrati tra il capoluogo campano, Arzano e i comuni casertani di San Nicola la Strada e Teverola. Sotto i sigilli sono finite cinture, borse, t-shirt, felpe, calzature ma anche profumi. Tutti riportanti griffe contraffatte. Cinque sono state le denunce: tre senegalesi con dimora a Napoli, un napoletano e un casertano dovranno rispondere dell’accusa di ricettazione e detenzione di prodotti contraffatti.

Ma ciò che interessa maggiormente gli investigatori è far luce sulle vie del falso, sulle direttrici di importazione, sulle tratte delle merci. Nel mirino degli inquirenti ci sono i canali di approvvigionamento, le centrali del “pezzotto” che forniscono beni illegali ai mercati della Campania. Per la Finanza non è una questione legata esclusivamente alla difesa di marchi commerciali: il fenomeno del falso, infatti, nasconderebbe e si legherebbe alle questioni del lavoro nero, alle dinamiche dell’immigrazione clandestina e rischia, spesso, di intrecciarsi con episodi di riciclaggio di denaro sporco e con l’evasione fiscale.

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