Cronaca locale

Senzatetto occupa 30 metri di marciapiede: la protesta dei residenti

Nelle vicinanze del Monte dei Paschi di Siena depositati materassi, scatoloni, sedie e coperte che rendono difficoltoso il passaggio dei pedoni

Senzatetto occupa 30 metri di marciapiede: la protesta dei residenti

La segnalazione al Comune e alle forze dell’ordine è arrivata da un gruppo di residenti: un clochard ha occupato abusivamente ben trenta metri di marciapiede al centro di Napoli, nelle vicinanze della filiale del Monte Paschi di Siena. Il senzatetto ha preso possesso dello spazio utilizzato dai pedoni depositando materiale di ogni tipo: scatole, sedie, materassi e coperte rendono quasi impossibile il passaggio, creando disagi agli abitanti del luogo per il cattivo odore e le pessime condizioni igienico-sanitarie. I residenti, come riporta il quotidiano Il Mattino, hanno chiesto all’amministrazione comunale di intervenire anche per garantire un tetto al clochard.

A Napoli sono diverse le zone occupate dai senzatetto. In particolare è la stazione centrale di piazza Garibaldi a ospitarne a decine. Il marciapiedi all’ingresso della ferrovia è, di fatto, un dormitorio a cielo aperto per tantissimi clochard, i quali, avvolti in apposite coperte, vi passano la notte. Più volte, le associazioni di volontariato hanno denunciato il triste scenario a cui tutte le mattine assistono i viaggiatori che si recano in stazione per prendere il treno che li conduce nelle destinazioni dove sono diretti per lavoro, studio o svago.

Per i volontari dovrebbero essere le istituzioni, in primo luogo il Comune, ad avvicinare i tanti senzatetto in condizioni di disagio estremo che cercano di sopravvivere dormendo sopra un marciapiede, una panchina o in altro angolo della città.

“Si garantisce alla massa di migranti l'essenziale per il pagamento di servizi destinati a questi ospiti – dicono i responsabili di un sodalizio che presta soccorso proprio a queste persone con disagi – ma per i tanti clochard, troppe volte, senza volto e senza nome, non c'è nulla, né la paghetta giornaliera, né un tetto sulla testa, né la scheda telefonica”.

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