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È morto Domenico De Masi, il sociologo inventore del reddito grillino

Aveva lavorato anche con Adriano Olivetti ed è stato per decenni professore universitario di Sociologia: un'improvvisa malattia lo aveva colpito negli ultimi giorni. Aveva 85 anni

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È scomparso all'età di 85 anni Domenico De Masi: il sociologo e professore universitario è stato colpito da un'improvvisa e letale malattia. Nato a Rotello (in provincia di Campobasso) il 1° febbraio 1938 - e cresciuto in Campania - De Masi si trasferì da Caserta a Perugia, dove si era laureato nel 1960 in Giurisprudenza, con una tesi di Storia del diritto. Si specializzò in Sociologia del lavoro a Parigi. Poi, a Napoli, cominciò la carriera universitaria come assistente di Sociologia all'Università Federico II. A Milano, invece, lavorò fino al 1966 presso la società CMF del gruppo IRI-Finsider, come responsabile della selezione e della formazione, e coordinò l'avviamento di due nuovi stabilimenti a Dalmine e a Livorno. Per questo la CMF ottenne il premio della Comunità Europea come migliore operazione organizzativa dell'anno.

Dal 1961 in poi iniziò a dedicarsi all'insegnamento: prima come assistente alla Cattedra di Sociologia generale presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II, poi come professore di Sociologia del lavoro presso l'Università di Sassari e infine presso La Sapienza di Roma, nella quale ha ricoperto diversi incarichi, tra i quali Preside della Facoltà di Scienze della comunicazione. Nel 1995 ha fondato la SIT - Società Italiana Telelavoro - che per dieci anni si è occupata in Italia di diffusione e regolamentazione del lavoro destrutturato. Ne diventò anche presidente. Tra i tanti incontri che ha avuto durante la sua vita, sicuramente sono stati molto importanti quelli con Alain Touraine, Federico Fellini, Adriano Olivetti, Pier Paolo Pasolini e Oscar Niemeyer, storico grande architetto brasiliano.

Domenico De Masi non ha mai nascosto la propria appartenenza politica e culturale alla sinistra, pur non risparmiando critiche a quel mondo. Amico di Enrico Berlingier e del presidente del Brasile, Lula, nei più recenti anni della sua esistenza ebbe un rapporto molto stretto con Beppe Grillo e con il Movimento Cinque Stelle con cui ha collaborato per alcune ricerca sul mercato del lavoro: grande ispiratore e sostenitore del reddito di cittadinanza - nonché dello smart working - con i grillini instaurerà un legame talmente forte tale diventare negli anni il consigliere più ascoltato e seguito.

Poco prima dello scioglimento delle Camere nel luglio 2022, rivelò alcune presunte pressioni subite da Beppe Grillo da Mario Draghi per rimuovere Giuseppe Conte dal partito pentastellato. Una polemica che dilagò in brevissimo tempo e che mise fine ai rapporti personali con il leader genovese, oltre a contribuire alla caduta del governo. Con Conte, invece, De Masi provò a fondare una scuola politica dei 5 Stelle, ma abbandonò presto il progetto. Doveva essere presente nella mattinata di oggi a un incontro a Rina con il Professor Franco Cardini alla festa del Fatto Quotidiano, ma la sua assenza annunciata all'ultimo minuto aveva fatto temere il peggio. Da quanto poi si è appreso, lo scorso 15 agosto aveva scoperto casualmente di avere una malattia invasiva mentre era in vacanza a Ravello.

I medici del policlinico Gemelli di Roma gli avevano comunicato che gli sarebbe restato poco da vivere.

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