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"Cibo vegano e biglietti del treno". Così gli ecovandali chiedono soldi sui social

Il tariffario completo dei seguaci di Greta Thunberg: 15 euro al mese per 4 pasti vegani. "Non è facile trovare le risorse necessarie per vivere e sostenersi nel quotidiano"

"Cibo vegano e biglietti del treno". Così gli ecovandali chiedono soldi sui social

Stesi in mezzo al grande raccordo anulare a Roma, come in tangenziale a Milano bloccando traffico per ore, ma anche nei musei a lanciare minestrone sulle opere di Van Gogh e, infine, con estintori pieni di vernice a imbrattare Palazzo Madama. Sono loro: "l'Ultima Generazione che può fare qualcosa per determinare il futuro dell’umanità”, come si definiscono sul sito del movimento ambientalista. Un movimento nato tra giovanissimi, hanno tutti tra i 20 e i 30 anni, che alle domande su “studi o lavori?” non rispondono e che si battono per salvaguardare il pianeta dal cambiamento climatico.

Catene, urla, idealismo improvvisato ma anche donazioni: questi sono gli ambientalisti 2.0 che, tra una protesta e l’altra, hanno attivato tutta una serie di possibili modi per finanziare il loro operato. O almeno così scrivono visto che i bilanci e i conti non sono pubblici. “Adotta un disobbidiente”, è questo il nome della campagna crowdfunding pubblicizzata sulla pagina Facebook del movimento e che prevede, al contrario di quanto si potrebbe immaginare, la richiesta di fondi per “pagare” vitto e alloggio dei disobbidienti. Il tariffario è questo: 15 euro al mese per quattro pasii vegani, 30 euro al mese per i biglietti del treno, 50 euro al mese per l’alloggio e addirittura 100 euro al mese per il fondo spese legali.

Perché sì, le conseguenze ci sono, e va bene così, le accettiamo”, scrivono gli attivisti specificando che “con l’adozione a distanza potrai sostenere in modo continuativo chi agisce per le richieste di Ultima Generazione, garantendo un contributo per pasti, alloggio e assistenza legale”. Verrebbe da chiedersi: qual’è il nesso tra la richiesta di contributi, che dovrebbero essere attinenti alle “battaglie” portate avanti dai seguaci di Greta Thunberg e il doverli mantenere? Ma i protagonisti hanno la risposta anche a questo, gettando nel calderone addirittura il luogo comune del dover aver figli per forza. Scrivono infatti, a riguardo dei finanziamenti: “Il regalo perfetto per sfuggire all’inevitabile domanda: e un figlio quando lo fai?”, e continuano: “Avere sostegno può essere fondamentale per chi fa disobbedienza civile. Non è facile conciliare una normale vita lavorativa con l’impegno che nasce dalla preoccupazione che si ha per il futuro, e trovare le risorse necessarie per vivere e sostenersi nel quotidiano”. Una situazione che, purtroppo, in questo momento riguarda molti italiani, anche quelli obbedienti.

E anche sul tema della “disobbedienza civile” e sulla sfrontatezza con cui gli ambientalisti si proclamano “pacifici” ma soprattutto “rispettosi delle istituzioni e delle regole” qualcosa c’è da dire. Durante l’atto vandalico di qualche giorno in Senato fa, tra i protagonisti c’era Simone Ficicchia, 20 anni e volto noto di una serie di blitz negli ultimi mesi, compreso quello alla Scala di Milano il 7 dicembre quando venne imbrattata nel giorno della prima del “Boris Godunov” dove era atteso anche il Presidente Mattarella. Stessa dinamica anche qualche mese fa quando lo stesso di incollò al vetro di protezione della Venere del Botticelli agli uffizi di Firenze.

Gesti eclatanti quelli di Ficicchia che, dopo l’exploit di Palazzo Madama, si è visto consegnare il foglio di via e il divieto di ritorno nel Comune di Roma.

Nemmeno un giorno e per l’attivista arriva una nuova denuncia: il ragazzo, infatti, fregandosene delle limitazioni imposte dalle autorità, è stato fermato mentre si dirigeva nella capitale per un’intervista tv.

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