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Trascinato a 15 km di distanza: ritrovato il cadavere di Antonio, l'ottava vittima dell'alluvione a Prato

L'ottantaquattrenne Antonio Tumolo, del quale non si avevano più notizie dall'alluvione che ha colpito la Toscana lo scorso 2 novembre, è stato trovato privo di vita in un fosso della frazione di Iolo, a Prato. La corrente lo ha trascinato per circa dieci chilometri

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Si chiamava Antonio Tumolo, aveva 84 anni e abitava nella frazione pratese di Figline: di lui non si avevano notizie dallo scorso 2 novembre, a seguito dell'alluvione che ha colpito la Toscana e causato centinaia di milioni di euro di danni. Fino a poche ore fa: il cadavere dell'uomo è stato ritrovato a circa dieci chilometri dal quartiere di Prato nel quale si trovava durante la prima ondata di maltempo. E l'ottantaquattrenne è l'ottava vittima del cataclisma che ha colpito soprattutto la provincia pratese, la Piana Pistoiese, Campi Bisenzio e alcune zone delle province di Pisa e Livorno. Già all'indomani della tragedia, uno dei familiari di Tumolo si era recato nella sede operativa delle Protezione Civile di Prato, segnalando il suo mancato rientro a casa e sollecitando le ricerche: nessuno dei parenti aveva più sue notizie dalla sera precedente.

Stando a quanto ricostruito, quel pomeriggio l'uomo si era recato nella frazione pratese di Galceti, per sottoporsi ad una visita in una struttura sanitaria del luogo. Ed era stato sorpreso dalla violenta perturbazione quando era appena uscito dall'edificio. Nelle ore successive al disastro, il sindaco Matteo Biffoni mostrò i dati che parlavano di 200 millimetri di pioggia caduti sul territorio in poco più di due ore. Ma in quel momento, nessun residente poteva prevedere come quello che sembrava un forte nubifragio si sarebbe trasformato in un evento atmosferico epocale, come quello che nel 1992 distrusse la vicina Poggio a Caiano (per non parlare dell'alluvione di Firenze del 1966). Una volta uscito dalla clinica, l'anziano salì in macchina e si mise al volante per tornare a casa, ma non fece più ritorno alla sua abitazione. Dopo la segnalazione della famiglia, i vigili del fuoco le squadre di ricerca che già perlustravano l'area in cerca di eventuali cittadini dispersi riuscirono a trovare la vettura, completamente deformata dall'acqua e dal fango. Le probabilità di poter trovarlo ancora vivo diminuivano con il passare delle ore. Fino a diventare purtroppo una certezza: il suo cadavere è stato ritrovato stamani da un vivaista di Iolo, un'altra frazione della città laniera, in un fosso dove affluiscono le acque del torrente Bardena.

Uno dei tanti corsi d'acqua dell'area Prato - Pistoia, insieme alla Furba, allo Stella, alla Vella e al Bisenzio, che le piogge hanno ingrossato sino a causare l'esondazione o (in alcuni casi, come a Quarrata) la rottura degli argini. Secondo le prime ricostruzioni, la corrente avrebbe trascinato l'uomo per circa dieci chilometri. Sul posto sono poi giunti i carabinieri e la Misericordia. Si tratta della quarta vittima causata dall'alluvione nella sola provincia di Prato. Una delle realtà più colpite: solo oggi nel capoluogo sono state riaperte le scuole, ma soprattutto nei Comuni di Montemurlo e Carmignano ci sono ancora cittadini senza acqua corrente e senza luce. A Prato è arrivato ieri il vice-premier Antonio Tajani, che dopo aver incontrato l'amministrazione comunale si è fatto carico di portare le richieste delle istituzioni e delle aziende pratesi al Consiglio dei ministri. I volontari sono al lavoro da giorni e la situazione sta migliorando.

Ma l'attenzione resta alta, specie in vista della nuova allerta prevista per giovedì prossimo.

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