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Coinvolte 60 ditte tra appalti e subappalti. Ai raggi X i video delle telecamere interne

I pm si affideranno a un perito. Nel mirino anche la regolarità dei contratti di lavoro

Coinvolte 60 ditte tra appalti e subappalti. Ai raggi X i video delle telecamere interne

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Il ricordo silenzioso delle vittime da un lato, il lavoro – altrettanto silenzioso – degli investigatori dall’altro, per cercare di far luce sulla tragedia del cantiere di Firenze: a due giorni dal crollo nel cantiere di un supermercato Esselunga costato la vita a cinque persone e il ferimento di altre tre, la città si stringe intorno alle famiglie degli operai scomparsi. Ieri sera è andata in scena una «fiaccolata solidale» contro le morti sul lavoro, che ha puntato l’indice contro la struttura che dovrebbe sorgere nell’area che ospitava l’ex Panificio militare: «Il quartiere di Rifredi ha rifiutato fin dal principio la nascita di questa Esselunga, come di tutte le grandi opere che uccidono, ammalano e tolgono spazi vitali» recita il testo che ieri girava su social e cellulari. Mentre per il terzo giorno sono andate avanti le operazioni di scavo per recuperare il corpo dell’ultimo operaio disperso, con vigili del fuoco e gli specialisti del nucleo Usar (Urban Search And Rescue) impegnati tra le macerie alla ricerca del 56enne marocchino Bouzekri Rahimi, sabato notte qualcuno ha appeso sulla recinzione uno striscione: «Fateci un parco. Ci abbiamo sempre voluto un parco!», frase che rimanda alle battaglie dei residenti contro la costruzione di un nuovo supermercato.
Sul fronte delle indagini, la Procura fiorentina affiderà a breve una perizia che dovrà stabilire la dinamica del crollo, mentre i pm Francesco Sottosanti e Alessandra Falcone dovranno districare la complessa matassa di appalti e subappalti, che pare coinvolgere oltre 60 imprese. Dai primi riscontri con i nominativi che sul cartellone del cantiere sono indicati come responsabili emergono valutazioni contrastanti, c’è chi mette le mani avanti e chi già pronostica eventuali scaricabarile tra professionisti, tecnici e ditte.
Tutto ruota su una domanda di fondo: si è trattato di un problema di materiali scadenti, di una progettazione sbagliata dei pezzi prefabbricati con cui gli operai stavano lavorando o ancora di un errore nella posa delle travi? La consulenza della Procura dovrà fornire risposte, così come chiarire se i lavori siano stati eseguiti da operai senza contratto. Fondamentale sarà ricostruire la situazione del cantiere con le mansioni dei singoli operai, attraverso l’analisi del registro delle presenze. Inoltre, la Procura ha delegato alla polizia postale il compito di acquisire il contenuto dei computer all’interno del cantiere al momento del crollo e le immagini delle telecamere di sorveglianza interne che serviranno a fissare gli attimi precedenti la tragedia.

Infine, pare una delle vittime non fosse in regola col permesso di soggiorno: è un marocchino con qualche precedente penale che se n’è visto rifiutare il rinnovo a Milano nel 2020.

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