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Stop alla commissione su Askatasuna. Cosa succede a Torino

Dopo i due sopralluoghi annullati, ora il Comune di Torino ha bloccato la commissione di controllo di gestione per il centro sociale Askatasuna

Luci accese nel palazzo occupato da Askatasuna e movimento all'ingresso
Luci accese nel palazzo occupato da Askatasuna e movimento all'ingresso

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"Il Comune sta fuggendo". Stop alla commissione su Askatasuna

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Il braccio di ferro a Torino tra la maggioranza della giunta del sindaco Stefano Lo Russo e l'opposizione sul caso di Askatasuna non accenna a placarsi. La settimana scorsa è stato annullato, per la seconda volta, un sopralluogo chiesto dai consiglieri dell'opposizione all'interno del palazzo occupato dal centro sociale. Ufficialmente per problemi logistici ma in realtà il diniego è arrivato dopo la minaccia del centro sociale di organizzare un presidio contro gli esponenti della Lega nel giorno del loro sopralluogo. E dopo questo, che è l'ennesimo atto con il quale viene negato un diritto ai consiglieri di opposizione, del Comune di Torino è arrivato anche l'annullamento della commissione di controllo di gestione, convocata per questa mattina, che avrebbe dovuto affrontare il tema dell'emendamento anti-Askatasuna del Dl regionale sui Beni Comuni, da poco entrato in vigore.

A riferirlo è l'assessore alle Politiche Sociali della Regione Piemonte, Maurizio Marrone, che in una nota spiega come il presidente del Consiglio comunale non abbia autorizzato la commissione, che di fatto avrebbe dovuto chiedere conto al sindaco Lo Russo e agli uffici tecnici dell'applicazione della norma. "È palese che il Comune stia fuggendo dal problema per il grosso imbarazzo in cui si trova . Il fatto però che si impedisca lo svolgimento di una commissione di controllo di gestione è particolarmente grave", ha spiegato Marrone. Questo, infatti, è "un organo presieduto dalla minoranza proprio con il compito di verificare la corretta applicazione delle norme da parte del Comune". Il caso di Askatasuna sta esplodendo nelle mani della maggioranza di Palazzo Civico, che sta probabilmente cercando di tergiversare per tenersi buoni gli esponenti del centro sociale, e gli annessi, per non perdere il bacino di voti per le prossime elezioni europee ma, soprattutto, regionali.

"Tra sopralluoghi annullati e tentativi di eludere l'applicazione della legge regionale sembra quasi che Lo Russo ultimamente cerchi la concordia istituzionale con gli antagonisti piuttosto che con la Regione", ha concluso Marrone. Intanto l'opposizione di Palazzo Civico attende la nuova data per il sopralluogo in viale Regina Margherita 47, sopralluogo che potrebbe avvenire in presenza di Matteo Salvini e di Matteo Piantedosi, come chiesto dal capogruppo della Lega in sala Rossa, nonché assessore alla Sicurezza della Regione Piemonte, Fabrizio Ricca, che ha chiesto la partecipazione anche del sottosegretario Molteni. Dalla maggioranza continuano a difendere il progetto di bene comune e sostengono che lo stabile sia vuoto. Ma le evidenze raccontano tutta un'altra verità.

Gli stessi esponenti del centro sociale hanno dichiarato di non essere mai andati via.

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