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Contraria, non tocca ai piccoli aggiustare le cose

Lì per lì ho pensato che fosse quell’accento sbagliato due volte su tre. Alla fine c’è ancora qualcosa che stona in quello spot

Contraria, non tocca ai piccoli aggiustare le cose

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Lì per lì ho pensato che fosse quell’accento sbagliato due volte su tre. All’orecchio di un toscano quella «pesca» con la «é» chiusa stride acuta come, anzi, peggio di un gessetto sulla lavagna. Ma quando una manciata di secondi dopo il papà finalmente azzecca la pronuncia del frutto, non c’è stato il sospiro di sollievo. Alla fine c’è ancora qualcosa che stona in quello spot. Eppure è bello, garbato, emozionante, davvero ce le ha tutte, pure la famiglia come ce ne sono tante, forse la maggioranza oggi. Quelle che non si somigliano tutte. E c’è lei, la bambina (peraltro bravissima) che si perde al super, si fa comprare la pesca, abbraccia la mamma, saluta il papà. «Questa te la manda la mamma», «allora dopo la chiamo per ringraziarla». Ed è proprio lì, in quel suo sorriso appena accennato, quando increspa il labbro, c’è qualcosa che stride più dell’accento sbagliato. Non tocca ai bambini aggiustare le cose tra i genitori. La pesca è troppo pesante. Carica sulle spalle di quella bambina e di tutti i bambini come lei, una responsabilità enorme. Dentro lo zainetto con la pesca e il pigiamino e i compiti del giorno dopo, c’è l’inconsolabile speranza che il papà telefoni alla mamma e la ringrazi e poi che la mamma sorrida e che lui le chieda di andare a cena fuori e che si divertano ancora, come un tempo, come prima, quando andava tutto bene e le coccole davanti alla tv erano in tre. Perché è desiderio di ogni bambino rimettere insieme il giocattolo rotto dai genitori. Ma non può. Non è compito suo. Meglio lo sappia subito. Meglio non ingannarlo. La pèsca è sbagliata. Perché pésca (questa volta in modo acuto) nella sofferenza inevitabile e assolutamente ben rappresentata. Quale bambino non cerca di ricucire la sua famiglia? E quel bambino se ne starà lì, a guardare lo spot e pensare che qualcosa magari può fare. Magari comprare una pesca... Ma quanto costa tutto questo a livello emotivo? Le sfumature, si sa, fanno la differenza, ma qui d’altronde un accento sbagliato passa totalmente inosservato anche se cambia il significato di una parola. Allora forse, cara Esselunga, ci vorrebbe un «Pesca-2» con tanta frutta bella e colorata per rassicurare tutti i bambini che fanno lo zainetto il venerdì sera per passare il we nell’altra casa che, comunque vada a finire, papà e mamma saranno sempre il tuo papà e la tua mamma, i tuoi genitori, che ti vorranno bene, lo stesso, identico, uguale a prima. Anche se non staranno più insieme.

E anche senza pesche.

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