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"Ho un problema al motore", il "bird strike", le fiamme: le ipotesi sullo schianto di Torino

Molto probabilmente è stato l'impatto con un volatile, o "bird strike", a causare lo schianto dell'Mb-339 delle Frecce Tricolori a Torino

"Ho un problema al motore", il "bird strike", le fiamme: le ipotesi sullo schianto di Torino

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Il "bird strike", la perdita di quota e le fiamme: le ipotesi sullo schianto di Torino

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Nel tardo pomeriggio di oggi, sabato 16 settembre, un Mb-339 PAN delle Frecce Tricolori è precipitato subito dopo il decollo dall'aeroporto di Torino Caselle. Si tratta del velivolo “Pony 4”, a cui comandi, come riferisce la Difesa, c'era il 35enne maggiore Oscar del Do' che è riuscito a eiettarsi prima dello schianto ed ora risulta essere ricoverato in codice giallo presso l'ospedale San Giovanni Bosco del capoluogo piemontese. Purtroppo, l'Mb-339 nell'impatto al suolo ha colpito un'automobile in transito uccidendo una bambina di 5 anni e ferendo il resto della famiglia (di quattro persone in totale).

La dinamica dell'incidente

La dinamica dell'incidente torinese non è ancora chiara, ma un video che sta circolando in rete forse potrebbe aiutarci a capire cosa sia successo. Pochi secondi dopo il classico decollo in formazione dalla pista di Torino Caselle, è possibile osservare che “Pony 4” comincia a perdere quota in assetto cabrato (ovvero col muso all'insù). Gli altri Mb-339 della sezione proseguono la fase di decollo senza problemi, eccezion fatta per il velivolo che occupa la posizione opposta rispetto a quello del maggiore del Do', che si vede effettuare una virata a destra rispetto all'asse della pista. “Pony 4” perde velocità e quota, ed il pilota, per evitare lo stallo, cerca disperatamente di puntare il muso dell'Mb-339 verso terra ma è troppo tardi, pertanto non gli resta che eiettarsi.

La perdita di potenza al motore in fase di decollo, quindi quando la spinta dovrebbe essere massima, e la concomitante virata del velivolo esterno destro della prima sezione delle Frecce, fanno pensare che molto probabilmente l'Mb-339 sia stato vittima di un “bird strike”, ovvero di una collisione con un volatile.

In questo caso è probabile che esso sia stato risucchiato dalle prese d'aria del velivolo determinando la piantata del motore, e quindi la rapida perdita di potenza, che a quella bassissima quota è inevitabile che porti allo schianto. Il velivolo opposto a “Pony 4”, molto probabilmente, effettua quella virata per evitare uno stormo di volatili, ma è anche possibile che si sia accorto delle difficoltà del maggiore del Do' e abbia deciso di rompere la formazione per questioni di sicurezza.

Ipotesi che potrebbe essere confermata anche dal fatto che il pilota avrebbe comunicato al suo capo squadra "un problema al motore" durante le primissime fasi del volo, come si è appreso da fonti qualificate presenti sul posto.

I rischi del "bird strike"

Quella del “bird strike”, a nostro giudizio, ci sembra la spiegazione più plausibile stante quanto possibile vedere nel filmato, ma non è nemmeno da escludere una qualche grave avaria di altro tipo al propulsore dell'Mb-339, anche se i velivoli della PAN vengono sottoposti a periodiche e profonde manutenzioni per via della loro intensa attività di volo quindi per questo molto meno probabile.

Il “bird strike” è uno dei più grandi pericoli in campo aeronautico ed uno dei maggiori durante le delicate fasi di decollo e atterraggio: i velivoli civili a volte incappano in stormi di volatili o, per estrema sfortuna, in singoli esemplari che vengono risucchiati nei motori, ma avendo a disposizione più di un propulsore riescono ad assorbire l'impatto e ad atterrare all'aeroporto di partenza.

L'anno difficile delle Frecce

È un anno sfortunato per le Frecce Tricolori: in aprile è morto il capitano dell'Aeronautica Militare Alessio Ghersi assegnato alla Pattuglia Acrobatica Nazionale dal 2018 con il velivolo “Pony 5”, cioè il secondo gregario alla destra del capo formazione. Ghersi, 34enne di Domodossola, era ai comandi di un Pioneer 300 della Alpi Aviation di Pordenone in un volo effettuato insieme a un parente, morto anche lui nello schianto sul Monte Musi, nell'Alta valle del Torre, nel comune di Lusevera (Udine).

Già pilota di Eurofighter “Typhoon”, Ghersi aveva svolto attività di difesa aerea sia in ambito nazionale sia in missioni Nato.

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