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Agenti in ostaggio e celle vandalizzate. La rivolta in carcere

Agenti presi in ostaggio e celle vandalizzate. Allarme dei sindacati in Puglia e Lombardia per gli istituti sovraffollati

Gravi disordini si sono verificati nella Casa Circondariale di Santa Maria Capua Vetere
Gravi disordini si sono verificati nella Casa Circondariale di Santa Maria Capua Vetere

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Agenti in ostaggio e celle vandalizzate. La rivolta in carcere

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Gravi disordini, con detenuti asserragliati nelle sezioni dopo averle vandalizzate trattenendo un paio di operatori del Corpo di polizia penitenziaria, si sono verificati nella Casa Circondariale di Santa Maria Capua Vetere. “I disordini, stando alle ancora disarticolate notizie che pervengono, sarebbero da qualificare come vera e propria rivolta e interesserebbero l’intero reparto Volturno con circa 250 detenuti presenti“, ha spiegato Gennarino De Fazio, segretario generale della Uilpa polizia penitenziaria. “Nostro malgrado - aggiunge il sindacalista -, la situazione nelle carceri del Paese continua a essere esplosiva e si sta puntualmente verificando quanto avevamo ampiamente previsto e ripetutamente denunciato, con disordini collettivi che minano alle fondamenta, oltre che l’ordine e la sicurezza penitenziaria, lo stesso senso dell’istituzione carceraria e della finalità della pena secondo le prescrizioni dell’articolo 27 della Carta“.

L'intervento tra le celle

La Polizia penitenziaria ha faticato per ripristinare l’ordine, anche con unità libere dal servizio e appositamente richiamate. “Servono subito un decreto carceri che affronti l’emergenza deflazionando la densità detentiva e rinforzando tangibilmente gli organici della Polizia penitenziaria, mancanti di oltre 18 mila unità, e un progetto di riforma complessiva del sistema d’esecuzione penale, con anche la reingegnerizzazione del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e la riorganizzazione del Corpo di polizia penitenziaria“, conclude De Fazio.

Carceri sovraffolati

Con 8.733 persone detenute e una capienza regolamentare di 6.152, la Lombardia è la seconda regione italiana per sovraffollamento carcerario, al 143%, dietro alla Puglia, capolista con il 150%. "I dati si riferiscono al novembre 2023 e la situazione, pressoché invariata, resta critica - rende noto Calogero Lo Presti, coordinatore regionale della Polizia Penitenziaria Fp Cgil Lombardia -. Peraltro la Lombardia è seconda in Italia per sovraffollamento ma con quasi il doppio dei detenuti rispetto alla Puglia, che ne ha 4.475 su una capienza regolamentare di 2912". Lo Presti sottolinea che "nella nostra regione l'istituto penitenziario messo peggio è il Nerio Fischione di Brescia, con un tasso di sovraffollamento del 200%, seguito da quelli di Como, 186%, Busto Arsizio, 176%, Bergamo e Brescia Verziano, 174%, Lodi, 173%, Monza e Varese, 172%.

Da questo punto di vista, l'unica struttura dove vengono rispettati i parametri è quella di Voghera, però al completo".

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