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"Va in giro a fare il santo, ma...". Vicofaro attacca don Biancalani

Don Massimo Biancalani si è recato in Africa per un progetto di beneficenza. Ma gli esponenti del Comitato di Vicofaro lo hanno attaccato per lo stato di degrado in cui verserebbe il quartiere di Pistoia

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Don Massimo Biancalani è reduce da un viaggio in Gambia, dove starebbe lavorando ad un progetto di beneficenza (in collaborazione con la Caritas) che stando a quanto trapela potrebbe prevedere anche la realizzazione di una struttura per i più poveri simile a quella che a Vicofaro ospita oltre un centinaio di migranti. Ma mentre il "parroco dei migranti" pensa ad una "nuova Vicofaro", il quartiere di Pistoia salito da anni alla ribalta delle cronache verserebbe ancora in uno stato di degrado proprio a causa dell'esperienza di accoglienza attuata nei locali della parrocchia, fra rifiuti abbandonati per strada e stranieri accolti che espleterebbero i propri bisogni fisiologici all'aperto (senza avere inoltre a disposizione l'acqua corrente). Queste, se non altro, le ultime accuse mosse a don Biancalani dal Comitato dei Residenti per Vicofaro. L'ultimo capitolo di una vicenda che si protrae da oltre un lustro risale alle scorse ore, quando il parroco ha anticipato sulla propria pagina Facebook un progetto che sta portando avanti in Gambia.

"Di ritorno dal Gambia - ha scritto - messa la prima pietra del progetto Vicofaro in Gambia per i migranti". Secondo quanto trapelato, si tratterebbe di un'iniziativa che don Massimo attuerebbe insieme alla Caritas, a supporto della popolazione locale. Ma a seguito di questa anticipazione "social", i vicofaresi hanno fatto notare come Vicofaro si trovi ancora in un uno stato di degrado, a loro dire a causa della gestione dell'accoglienza voluta da don Biancalani. Tra spazzatura lasciata all'esterno delle pertinenze e migranti che sarebbero stati sorpresi a defecare o ad urinare all'aperto, secondo i rappresentanti del comitato gli spazi a disposizione dei giovani stranieri non avrebbero nemmeno l'acqua corrente: alcuni di loro sono infatti stati notati mentre si lavavano utilizzando un secchio, all'esterno della parrocchia. E non hanno risparmiato una "stoccata" al parroco. "Lui va in giro per il mondo a fare il santo - hanno spiegato a ilGiornale.it - ma i soldi per l'acqua potabile per i migranti di Vicofaro non ci sono. Non ci sono nemmeno i rubinetti" .

La tensione fra le parti resta insomma alta, ancor più da qualche mese a questa parte. Una domenica di circa due mesi fa, poco prima dell'inizio della messa celebrata eccezionalmente dal vescovo di Pistoia Fausto Tardelli, gli esponenti del comitato avevano esposto uno striscione che chiedeva "un vero parroco", dopo aver denunciato gravi problemi legati all'igiene (anche in quel caso a causa dei rifiuti abbandonati) al decoro e alla sicurezza che persistono da anni nella frazione pistoiese e che deriverebbero dall'accoglienza. Nemmeno gli ultimi interventi di pulizia all'interno della chiesa voluti dalla Diocesi per riavvicinare i fedeli sembra aver portato ad una distensione dei rapporti fra i vicofaresi e don Massimo.

Per un rapporto che a questo punto appare sempre più compromesso.

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