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"Record di ultracentenari": il dato dell'Istat che preoccupa l'Italia

Nonostante l'ottima notizia del record di ultracentenari nel nostro Paese, i dati Istat sulla natalità registrano nuovi cali: ecco i numeri del Rapporto annuale

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La buona notizia è che nel nostro Paese gli ultracentenari hanno raggiunto il numero più elevato di sempre: quasi 22mila il 1° gennaio 2023, in pratica duemila in più rispetto all'anno precedente. La maggioranza di chi ha già compiuto 100 anni è donna come ha fatto sapere l'Istat nel suo Report annuale. Accanto a questo aspetto, però, il rovescio della medaglia è rappresentato dal calo delle nascite che nei primi quattro mesi di quest'anno sono state l'1,1% in meno del 2022 (118 mila) e addirittura il 10.7% in meno dello stesso periodo del 2019.

Gli scenari demografici

Se, quindi, in Italia si vive bene nonostante il calo dell'aspettativa di vita negli anni Covid, il binomio tra sopravvivenza e calo della natalità porterà i prossimi anni ad avere scenari demografici che presenteranno "un consistente aumento dei cosiddetti 'grandi anziani: nel 2041 la popolazione ultraottantenne supererà i 6 milioni, quella degli ultranovantenni arriverà addirittura a 1,4 milioni", ha sottolineato l'Istat. Intanto, come accennato, tornano a crescere le stima della speranza di vita per gli uomini, oggi di 80,5 anni, in ripresa di circa due mesi e mezzo dal 2021: per le donne, invece, rimane invariata la speranza di 84,8 anni. "Il rallentamento del ritmo di crescita della speranza di vita delle donne costituisce un processo che si era manifestato già prima del 2020, ma la pandemia può aver rafforzato tale tendenza", ha dichiarato il presidente dell'Istat, Francesco Maria Chelli.

Investimenti sui giovani

Il calo delle nascite si manifesta, in tutta la sua forza, anche con l'età media degli italiani che sale sempre di più e inesorabilmente: da 45,7 anni a 46,4 anni tra l'inizio del 2020 e l'inizio del 2023. In pratica, un italiano su quatto ha un'età maggiore di 65 anni. L'Istat spiega che affinché le nuove generazioni possano avere il giusto benessere, l’insufficiente ricambio generazionale sia in parte compensato dalla loro maggiore valorizzazione" perché "gli indicatori che riguardano il benessere dei giovani in Italia sono però ai livelli più bassi in Europa".

Il numero dei residenti in Italia

Secondo i dati del 31 dicembre 2022, i residenti in Italia sono 58.850.717 unità con un calo di 179.416 rispetto all'inizio del 2022, -3,0 per mille): gli stranieri sono invece in aumento di 20 mila unità rispetto all'anno precedente e poco più di cinque milioni (5.050.257). L'incidenza degli stranieri residenti sulla popolazione totale è dell'8,6%, più o meno in linea con l'anno precedente. Ma questi dati, però, presentano la solita Spada di Damocle delle nascite visto che le stime dell'Istituto ipotizzano, entro il 2050, una riduzione degli italiani di quasi cinque milioni. "Essa si manifesterà, in gran parte, nel periodo 2021-2041, quando i residenti di età fino ai 24 anni si ridurranno di circa 2,5 milioni e quelli tra i 25 e i 64 anni di 5,3 milioni, con cali di intensità superiore alla media nazionale nel Mezzogiorno e nelle aree interne".

"Ultracentenari una risorsa"

L'elemento positivo, come detto, è l'aumento degli ultracentenari che dimostra come la popolazione invecchi "in maniera positiva e attiva" come ha dichiarato il presidente della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria, Andrea Ungar, commentando i dati Istat.

Per l'esperto "avere così tanti ultracentenari può essere un grande modello di studio per l'invecchiamento e, quindi, anche dal punto di vista scientifico potrebbe essere una risorsa".

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