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Maltempo, Zaia chiede lo stato di crisi. Allerta anche in Emilia e in Piemonte

Padova terrorizzata dalla piena, Vicenza parzialmente sott'acqua ma salvata dai bacini di laminazione

Maltempo, Zaia chiede lo stato di crisi. Allerta anche in Emilia e in Piemonte

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Padova terrorizzata dalla piena, Vicenza parzialmente sott'acqua ma salvata dai bacini di laminazione, l'Emilia Romagna alle prese con le case allagate, la Liguria col rischio frane e il Piemonte in allerta per le valanghe. Così come il Trentino, dove una valanga in zona Racines ha ucciso una donna e travolto due escursionisti tedeschi, salvati dai soccorritori.

Ma quasi tutte le regioni hanno ormai alzato il livello di allerta. È un'Italia che volge lo sguardo al cielo col naso all'insù e con preoccupazione, dopo che un'ondata straordinaria di precipitazioni si è abbattuta prima sul Nord-Est, per poi scorrere tutto lo Stivale verso Sud. L'eccezionalità degli eventi di queste ore è dipesa dall'assenza di un'area anticiclonica in grado di frenare i sistemi nuvolosi provenienti dall'Oceano Atlantico, in lento transito lungo lo Stivale, che ha portato ad accumuli anche vicini ai 200 millimetri di pioggia e ad abbondanti nevicate sulle Alpi.

In Veneto - la regione finora più colpita - è stata diramata l'allerta rossa per rischio idraulico anche in vista di fenomeni atmosferici previsti oggi. Qui il peggio sembrerebbe essere alle spalle, dopo i circa cento interventi attivati nel solo Vicentino, l'evacuazione di una decina di persone bloccate e 3 milioni di metri cubi di acqua piovana smaltiti dai bacini, ma intanto il presidente della regione Luca Zaia ha firmato il decreto per chiedere a Roma lo stato di crisi. Ma i danni sono importanti: basti pensare che durante la tempesta le precipitazioni furono di 187 millimetri in 24 ore, martedì nel Vicentino ne sono invece caduti 188. Ma i raffronti maggiori sono quelli con la grande alluvione del Veneto del 2010, quando tre persone persero la vita, 168 rimasero ferite e addirittura 3.350 finirono sfollate.

In Emilia, invece, i problemi maggiori li hanno causati i torrenti e i fiumi minori esondati in poche ore, che hanno allagato garage, cantine e qualche casa. Ma anche in Lombardia l'attenzione è massima: il lago di Garda, ad esempio, ha superato il limite idrometrico ed è monitoratocostantemente. Anche in Piemonte sono ore complesse, soprattutto per la grande quantità di neve caduta ad alta quota, oltre un metro in molte località. Nel Torinese due strade provinciali sono state così chiuse per precauzione proprio per il pericolo di valanghe. E se al Nord c'è chi tira un sospiro di sollievo, a qualche centinaio di chilometri di distanza c'è chi si prepara col groppo in gola. Piogge e venti forti sono infatti già arrivati al Centro-Sud e potrebbero diventare anche più intensi nelle prossime ore.

Ecco perché la Protezione civile ha diramato l'allerta gialla in 15 regioni a partire da oggi: ci si aspetta rovesci diffusi e di forte intensità, temporali e fulmini, grandinate e forti raffiche di vento.

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