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Motori potenti, migranti selezionati, tariffe più alte: le "traversate vip" per l'Italia

Dai 3 ai 6 mila euro per una traversata "vip" dalla Tunisia all'Italia con gommoni veloci e poche persone a bordo: così la Polizia di Stato ha bloccato un'organizzazione dedita al trasporto di migranti

Motori potenti, migranti selezionati, tariffe più alte: le "traversate vip" per l'Italia

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Con una complessa operazione a livello internazionale, la Polizia di Stato, coadiuvata dall'Europol e dalla polizia tunisina, ha sgominato un'organizzazione criminale volta al traffico di uomini tra l'Italia e la Tunisia. L'associazione era composta da 6 italiani e 6 tunisini che, a partire dal 2022, hanno messo in piedi un business illegale attivo nelle traversate dei migranti. Affidarsi a loro per raggiungere il nostro Paese era quasi una garanzia per gli irregolari, grazie a escamotage che venivano attuati dietro il pagamento di laute somme di denaro, ben superiori a quelle necessarie per una traversata con un normale convoglio.

Per giungere agli arresti, le forze di polizia hanno effettuato numerosi monitoraggi nel corso dei mesi grazie a sofisticati sistemi di localizzazione e intercettazione. Quelli organizzati dal sodalizio criminale appena sgominato venivano definiti da alcuni testimoni come "viaggi Vip", perché per il trasferimento da una sponda all'altra del Mediterraneo utilizzavano imbarcazioni con motori con cilindrata elevata. In questo modo gli organizzatori riescono a ridurre drasticamente i tempi della traversata, quindi i rischi legati all'intercettazione ma, soprattutto, all'incidente in mare. A bordo di queste imbarcazioni un numero ridotto di persone, mai più di 20, ulteriore garanzia di successo per il trasporto.

Il trasferimento avveniva per mano di esperti piloti lungo la rotta tunisina "alternativa", non quella che porta a Lampedusa ma quella che conduce lungo il litorale marsalese, sul versante occidentale della Sicilia. Una rotta non comune, vista la distanza maggiore dalla Tunisia rispetto ad altri approdi, ma capace di offrire un altro tipo di garanzia: proprio per le difficoltà maggiori, i presidi militari (e della flotta civile) sono inferiori in questo braccio di mare e solo con imbarcazioni di un certo tipo si può immaginare di portare a termine il trasferimento. Il costo per ciascun migrante variava tra i 3 e i 6mila euro. Gli arresti sono stati eseguiti in flagranza di reato durante 4 sbarchi: in manette sono finiti 8 scafisti, tutti stranieri, 6 dei quali irregolari sul territorio italiano. Quattro di loro sono indagati, oltre che per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, anche per resistenza a navi da guerra, avendo tentato la fuga dalle imbarcazioni della Guardia di finanza, con anche lo sparo di razzi luminosi contro i militari.

Tramite questa organizzazione sono fatti entrare nel nostro Paese 73 migranti illegali, 19 dei quali tratti in arresto per reingresso illegale. Altri 4 sono stati arrestati in esecuzione di un provvedimento definitivo di condanna dell’Autorità giudiziaria per reati contro il patrimonio e in materia di stupefacenti. I gommoni che hanno permesso le traversate sono stati forniti dalla cellula italiana dell'organizzazione.

Ed è proprio nei confronti di uno degli italiani che è stato registrato un passaggio di soldi per un valore di 90mila euro dalla parte tunisina.

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