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Operazione “Wave”: a Vibo Valentia carabinieri e guardia costiera insieme contro l’illegalità

Operazione interforze sulla costa vibonese in vista della stagione estiva: trovati 23 lavoratori illegali nel corso delle attività di controllo

Operazione “Wave”: a Vibo Valentia carabinieri e guardia costiera insieme contro l’illegalità

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L'operazione "Wave" è frutto di una proficua collaborazione intercorsa tra i carabinieri del comando provinciale e la capitaneria di porto di Vibo Valentia, nata per effettuare controlli capillari sul territorio nell'ambito delle attività turistico-alberghiere che sorgono lungo tutta la costa vibonese. Un territorio vasto, che si estende per oltre 50 km, che è stato passato al setaccio dalle forze dell'ordine per verificare soprattutto il corretto rispetto delle normative ambientali, di igiene e sicurezza dei prodotti agroalimentari.

Un controllo che arriva alle porte dell'estate per garantire la massima sicurezza a tutti i turisti che nelle prossime settimane si riverseranno in questo splendido fazzoletto di costa italiana, che aveva anche l'obiettivo di verificare che le autorizzazioni e le concessioni marittime da parte delle strutture ricettive fossero in regola con la normativa vigente. Il vibonese è un territorio che vive anche grazie all'economia balenare, che si vuole contribuire a sviluppare in modo sostenibile, nel pieno rispetto dell'ambiente e degli ecosistemi marini, per consentire a turisti e bagnanti di poter godere di un mare e di una spiaggia pulita.

Le prime verifiche hanno portato alla luce diverse irregolarità e, di conseguenza, a sanzioni amministrative significative e alla sospensione delle attività commerciali interessate. In un caso, infatti, è stata accertata una gestione irregolare dei rifiuti, in violazione alle disposizioni previste dall'articolo 256 del Decreto Legislativo 152/2006, e sono in corso ulteriori indagini per le verifiche nei sistemi di smaltimento e depurazione delle acque. Nello stesso sito sono stati individuati anche 5 lavoratori irregolari. Nel secondo caso è stata contestata la carenza di documentazione di conformità ambientale ed erano ben 23 i lavoratori impiegati senza regolare contratto.

La task-force interforze è stata guidata dalle direttive del comandante della Legione Carabinieri "Calabria", generale Pietro Salsano; dal direttore della direzione marittima di Reggio Calabria, capitano di vascello Giuseppe Sciarrone; e dal comandante della Regione Carabinieri Forestale, colonnello Giovanni Misceo. Si inserisce in un contesto più ampio che vede il procuratore Camillo Falvo in prima linea da anni nella prevenzione e nel contrasto agli illeciti nel settore ambientale.

"Le attività condotte hanno permesso di consolidare una sinergia istituzionale tra l'Arma dei carabinieri e la capitaneria di porto, creando un modello operativo che a partire dalla Costa degli Dei verrà esportato in tutti gli 800 km delle coste calabresi.

Il servizio ha una natura di prevenzione, ossia di assicurarsi che vengano rispettate le norme a tutela dell'ambiente e di tutte le particolarità che vivono in questo territorio, quindi tutti gli aspetti che riguardano anche il settore del turismo", spiegano i due corpi militari.

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