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La scritta choc in un palazzo a Roma: "Chi aiuta gli ebrei avrà una svastica sulla porta indelebile"

Il ritorno dell'antisemitismo coinvolge anche la Capitale, intimidazioni a una famiglia scampata all'Olocausto

La scritta choc in un palazzo a Roma: "Chi aiuta gli ebrei avrà una svastica sulla porta indelebile"

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Orrore a Roma: "Chi aiuta gli ebrei avrà una svastica sulla porta indelebile"

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“Chi aiuta gli ebrei avrà una svastica sulla porta, indelebile con spray”. È questa la frase choc apparsa nella notte sulle pareti dell’ascensore in un palazzo di piazza Vittorio nel cuore di Roma. La scoperta della scritta intimidatoria è avvenuta intorno alle 4 di mattina quando uno dei condomini, scendendo per una passeggiata con il cane, si è ritrovato di fronte a una minaccia in piena regola corredata dal simbolo nazista della croce uncinata.

Un attacco alla famiglia scampata alla shoah

Il gesto sembra avere un indirizzo e un preciso bersaglio, nel condominio infatti vive una delle poche famiglie ebraiche romane scampate all’Olocausto. Una situazione paradossale e inquietante, un antisemitismo intimidatorio che lega le principali città europee e italiane, da Berlino passando per Lione, Vienna, Parigi, Milano e ora Roma.

L'Esquilino trasformato dalla sinistra in un quartiere intollerante

Il tutto all’interno del quartiere Esquilino, un tempo fiore all’occhiello della Capitale, con i portici ottocenteschi di Piazza Vittorio a fare da cornice a una Roma spensierata, ora trasformato dalle politiche della sinistra in un’area multietnica che negli anni è diventata sinonimo di multiculturalità nel migliore dei casi e di degrado e intolleranza nel peggiore.

Ignoti gli autori scende in campo la Digos

Ignoti sono gli autori del gesto la testimonianza più concreta rimane per ora quella di uno degli inquilini che ha visto un uomo sulla cinquantina incappucciato allontanarsi nella notte. Il fatto, tuttavia, per quanto orribile non deve stupirci, nel quartiere infatti è presente il centro sociale Spin Time da cui sono partite le principali manifestazioni pro-Palestina andate in scena nella capitale tra il quartiere San Lorenzo e Piazza Vittorio. Non si può escludere tuttavia che l’ideatore del gesto possa essere uno degli abitanti del palazzo, se non addirittura un conoscente, una persona che sapeva della presenza del nucleo familiare presente nel condominio.

condominio

Subito è partita una gara di solidarietà nei confronti della famiglia che ha ringraziato pubblicamente tutti gli inquilini con un cartello affisso in ingresso “Ringraziamo i condomini per l’affetto e la vicinanza manifestata in questi giorni. Vi preghiamo di non cancellare qualunque scritta ingiuriosa appaia che verrà analizzata dalle forze dell’ordine “.

La Digos è stata prontamente coinvolta e indaga sul caso che, per conformazione e minaccia, non coinvolge solo la famiglia ebraica ma anche chiunque voglia aiutare o banalmente esprimere vicinanza.

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