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Pronti gli equipaggi dell'esercito: al via la 1000 miglia

Come da tradizione dal 2004 in poi, anche l'esercito parteciperà alla "corsa più bella del mondo". Il tenente colonnello Gabriele Guidi: "Fondamentale esserci per testimoniare i nostri valori"

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Il mito è qualcosa che resta. Che non passa mai. Che è, in definitiva, eterno. Ci sono momenti nella storia del nostro Paese che rappresentano dei veri e propri miti, come la 1000 miglia, "la corsa più bella del mondo". Non tutte le auto d'epoca possono parteciparvi, ma solo i modelli che hanno preso parte alle edizioni comprese tra il 1927 e il 1957.

Quest'anno, come da tradizione dal 2004, alla 1000 miglia parteciperà anche l'esercito con due macchine d'eccezione: una Lancia Aprilia Berlina del 1939 e una Fiat Ar 51 "Campagnola" del 1951. Come ci spiega il tenente colonnello Gabriele Guidi, dello Stato maggiore dell'esercito, si tratta di un momento molto importante: "Per noi è una grande opportunità perché è un modo per far conoscere i valori dell'esercito, non soltanto per la parte sportiva ma soprattutto per quanto riguarda le eccellenze della nostra istituzione, come il museo storico della motorizzazione".

L'esercito ha già preparato i suoi due equipaggi e, sottolinea il tenente colonnello Guidi, "la Campagnola è un'auto un po' rustica, ma detiene un record: realizzò infatti l'attraversata dell'Africa da nord a sud in poco più di 11 giorni".

La presenza dell'esercito a questa competizione ha però anche un valore simbolico e storico: "Nel 1902, infatti, il ministero della Guerra acquistò una Fiat con motore a benzina e l'esercito divenne la prima forza armata ad essere dotata di mezzi di questo tipo", afferma il tenente colonnello. A partire da quell'anno, infatti, furono sempre di più i mezzi acquistati per l'esercito e ora i modelli più importanti sono conservati al museo storico della motorizzazione militare, presso la Cecchignola. Una città dentro la città. Alcuni numeri per comprenderlo: sei padiglioni compresi in un'area di circa 50mila metri quadri. 300 mezzi, sia militari (carri armati, autoblindo e semoventi, solo per citarne alcuni) sia civili. Perché fare tutto questo? Per testimoniare i progressi dell'uomo in questo ambito. Un vero e proprio monumento al genio umano dove i mezzi sono costantemente seguiti e curati dal personale addetto per evitarne il decadimento, soprattutto per le auto più antiche e di maggior pregio. Tutto pronto per la 1000 miglia.

Che la grande bellezza abbia inizio.

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