Cronaca nera

"Questo silenzio mi sta ammazzando". L'appello della mamma della piccola Kata

Ai microfoni de La Vita in diretta, la donna ha ribadito di non sapere come è scomparsa sua figlia e denunciato la mancanza di collaborazione da parte di chi sa e continua a non parlare

"Questo silenzio mi sta ammazzando". L'appello della mamma della piccola Kata

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Chi sa parli perché questo silenzio mi sta ammazzando ogni giorno. Io capisco che la gente ha dei dubbi, che pensa che noi sappiamo qualcosa o che non abbiamo detto la verità, ma per quale motivo non direi la verità?”. La mamma di Kata, la bambina scomparsa lo scorso 10 giugno dall'ex albergo Astor, a Firenze, ha parlato ai microfoni de La Vita in Diretta, il programma televisivo condotto da Alberto Matano su Rai1, manifestando tutto il suo dolore. “Non capisco perché la gente vede ogni mio errore, ogni mio sbaglio, noi non parliamo bene l'italiano e a volte diciamo parole che fanno capire altro, ma non è nostra intenzione. Quel giorno c'era un silenzio che non si sentiva mai lì, ma non pensavo che mi potesse succedere questa cosa e anche oggi non ci credo, è incredibile che mia figlia sia sparita nel nulla e che sono passati tre mesi e non abbiamo una risposta, non sappiamo niente e non abbiamo una traccia".

La donna è un fiume in piena, mentre condivide il senso di angoscia che la pervade da mesi. "Non voglio fare nessuna vendetta, anche se prima o poi si saprà la verità, voglio solo sapere dov'è mia figlia in qualsiasi modo, voglio sapere solo dov'è mia figlia. Voglio una risposta, la speranza che sia viva, vorrei sapere se le sia successo qualcosa”. Infine, punta il dito verso chi potrebbe aiutarla, ma non lo fa. “Qualcuno ha visto e qualcuno sa perfettamente cosa è successo a mia figlia, ma non vuole parlare. Volevo ricordare la raccolta che abbiamo aperto, non per un mio interesse, ma l'unico obiettivo è avere questo denaro per dare la ricompensa alle persone che parlano e che dicono la verità. Siccome nessuno ha parlato, provo a fare questo, vorrei che mi aiutassero tutti per ritrovare mia figlia e farò di tutto, io continuerò a fare di tutto".

Su cosa farà quando potrà riabbracciare la figlia, la donna ha risposto che vorrebbe darle “il tempo che non le ho dato perché ho sempre lavorato, non lasciarla più, non fidarmi più di nessuno, riabbracciarla e forse anche andarmene via, in Perù”.

La piccola sembra essere scomparsa nel nulla in quello che era un luogo poco sicuro, dominato dal racket degli affitti delle camere e da guerre tra clan rivali. In quel contesto difficile Kata trascorreva le sue giornate, come quel 10 giugno, dove l’ultima volta era stata vista giocare con dei bambini e poi salire e scendere da una scala esterna. Mentre la madre spera di riabbracciarla, le indagini proseguono.

Da lunedì arriveranno a Firenze i “cacciatori di Calabria” gli specialisti dei carabinieri che un tempo si occupavano dei sequestri di persona sull’Aspromonte e che setacceranno tutto l’ex hotel Astor alla ricerca di prove.

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