Cronaca locale

"Ripristino della legalità". Sgomberato a Firenze edificio occupato dagli antagonisti

La polizia e i vigili del fuoco di Firenze hanno sgomberato un edificio occupato nel 2016 da un collettivo universitario e di proprietà della Asl Toscana

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Proseguono gli sgomberi degli edifici occupati. Questa mattina un altro intervento si è svolto a Firenze a pochi giorni da un altro che aveva restituito il possesso al legittimo proprietario. A riferirlo sono fonti del Viminale, che aggiornano sulle operazioni svolte sul territorio e volte al ripristino della legalità anche in quei luoghi in cui questa è stata sospesa a causa delle occupazioni illegittime, che per troppo tempo sono state tollerate dalle amministrazioni di sinistra.

Questi, spiegano dal ministero dell'Interno, sono "interventi fondamentali per il ripristino della legalità, necessari a garantire migliori condizioni di sicurezza ai cittadini ". L'operazione di questa mattina si è svolta senza criticità alcuna per l'ordine pubblico. Vigili del fuoco e polizia hanno liberato "un immobile di proprietà dell'Azienda sanitaria locale (Asl) Toscana, occupato dal 2015 da soggetti gravitanti nell'area antagonista e già oggetto di sequestro preventivo dell'autorità giudiziaria". All'intervento hanno partecipato anche gli agenti della Digos. L'occupazione dello stabile in via Ponte di Mezzo è cominciata nel 2016 a opera degli antagonisti appartenenti al Collettivo studentesco universitario.

Per altro, l'immobile che era stato occupato abusivamente ormai sette anni fa era stato destinato a un nobile progetto di co-housing per persone con bisogni complessi di salute mentale. Il giudice ha emesso il provvedimento lo scorso giugno su richiesta della Dda fiorentina. "L'iniziativa si colloca nel quadro di una più ampia azione concertata con l'autorità di pubblica sicurezza di Firenze al fine di coniugare le esigenze investigative e quelle di ordine pubblico", spiega in una nota il procuratore aggiunto Luca Tescaroli. L'edificio della Asl Toscana è solo l'ultimo di una lunga serie di strutture sgomberate: il 19 febbraio scorso era stato liberato l'hotel Eur, in via Pistoiese; il 17 e il 18 giugno scorso l'hotel Astor, in via Maragliano 101, dove è stata rapita la piccola Kata. E ancora, il 13 luglio scorso villa Pepi in viale Pieraccini, n. 30. Poi, il 26 luglio scorso il mobilificio Becagli in via Fanfani, n. 81 e l'8 agosto scorso un altro immobile in via Ponte di Mezzo.

Al momento dell'intervento delle forze dell'ordine erano presenti otto persone. Di queste, alcune per protesta sono salite sui tetti, consuetudine ormai consolidata durante gli sgomberi. Sul posto anche i vigili del fuoco per le evenienze tecniche di messa in sicurezza di manufatti ed eventuali impianti, così come per aprire porte e cancelli serrati tra un piano e l'altro. L'intera via è stata sbarrata dai mezzi della polizia, per agevolare le operazioni di sgombero creando una specie di bolla isolata. Il traffico è deviato sulle direttrici vicine.

Il questore di Firenze Maurizio Auriemma ha seguito le operazioni sul posto.

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