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Rissa in stazione a Monza: clandestini (con precedenti) trasferiti nei Cpr

Un tunisino di 25 anni e un marocchino di 63 sono stati trasferiti in due Cpr dopo una rissa alla stazione di Monza: entrambi hanno precedenti e sono irregolari

Rissa in stazione a Monza: clandestini (con precedenti) trasferiti nei Cpr

Lo scorso 2 maggio, alla stazione di Monza si è registrata una violenta rissa tra stranieri che è culminata sui binari, tanto da costringere il capostazione a fermare la circolazione per evitare la tragedia. Le forze dell'ordine, allertate dai presenti, hanno individuato in un tunisino di 25 anni, irregolare in Italia dal 2017, il responsabile dell'aggressione a un marocchino, anche lui clandestino. Non sono noti i motivi scatenanti della lite ma la vittima ha immediatamente indicato alla polizia il suo aggressore, che successivamente si è scoperto essere ben noto alle forze dell'ordine, in quanto nella sua fedina penale sono presenti diversi precedenti per alcuni furti nei supermercati e per possesso ingiustificato di chiavi e grimaldelli.

Pare che il tunisino, durante la lite, abbia afferrato alcuni sassi dalla massicciata ferroviaria per scagliarli contro il marocchino, che successivamente curato al pronto soccorso ha riportato diverse ferite alla testa. Considerando lo status dell'aggressore e i suoi numerosi precedenti, che lo inquadrano come un soggetto pericoloso e per lo più irregolare, il questore di Monza, Marco Odorisio, ha disposto l'accompagnamento presso il Cpr di Macomer, in Sardegna, dell'aggressore, denunciato per lesioni aggravate.

Ma a essere accompagnato in un centro per il rimpatrio è anche il cittadino marocchino. Una volta giunto in questura, infatti, si è scoperto che l'uomo è arrivato in Italia nel 1990 e ha potuto ottenere il permesso di soggiorno in seguito a regolarizzazione. Tuttavia, lo stesso non aveva provveduto al rinnovo perché pare sia uscito dal programma di integrazione, dedicandosi all'attività di spaccio. Anche il suo casellario giudiziario è tutt'altro che limpido, visto che nel corso del tempo ha accumulato pene detentive per un totale di 13 anni e oltre 45mila euro di mute, ovviamente inevase, tutto per condanne legate allo spaccio di droghe. Ma non solo, perché tra i suoi precedenti si trovano anche denunce per per falsità in scrittura privata, favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, falsificazione di monete, resistenza a pubblico ufficiale, ricettazione.

Sottoposto all'obbligo di firma, perché senza dimora per poter scontare gli arresti domiciliari previsti per i reati di "lieve entità" in attesa di condanna, non ha ottemperato alla disposizione, proseguendo nella sua condotta irregolare. È stato arrestato anche a febbraio per spaccio di stupefacenti, quando gli furono trovati addosso 20 grammi di cocaina e 2mila euro in contanti. Inoltre, in una successiva perquisizione in un locale nel quale si appoggiava, sono stati trovati ulteriori 2 etti di cocaina e quasi 3 etti e mezzo di marijuana.

Proprio a seguito di tutti questi precedenti e del riconoscimento dello straniero come soggetto pericoloso, il questore ha rigettato l'istanza di permesso di soggiorno presentata dallo straniero per i gravi reati ostativi al rilascio del titolo, e disposto anche per lui l'accompagnamento in Cpr.

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