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Salmonella e listeria: l'allarme sul salame ritirato dagli scaffali

Un duplice avviso di contaminazione microbiologica è stato diffuso sul portale del ministero della Salute

Salmonella e listeria: l'allarme sul salame ritirato dagli scaffali
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Il ministero della Salute ha diramato sul proprio portale online un avviso di richiamo relativo a uno specifico prodotto alimentare a causa dell'elevato rischio di contaminazione microbiologica dai batteri salmonella e listeria monocytogenes. Con l'alert, il dicastero invita anche chiunque sia entrato in possesso di uno degli alimenti incriminati, individuabile dal numero di lotto di riferimento, a non consumarlo e anzi a riportarlo presso il punto vendita in cui è stato effettuato l'acquisto.

Salame salmonella listeria

Salmonella e listeria

Si tratta di una partita di "Salame crudo tradizionale", prodotto e distribuito dalla Agrisalumeria Luiset di Casetta Mauro all'interno dello stabilimento di Ferrere (comune della provincia di Asti) sito in via Torino 104: il salume è stato ritirato precauzionalmente dagli scaffali dei supermercati presso i quali viene venduto.

Il prodotto per cui è stato diffuso l'avviso di richiamo viene venduto sfuso in forme intere di un peso complessivo compreso tra i 400 ed i 700 grammi, e risulta individuabile facilmente ai consumatori dal numero di lotto 121222. Trattandosi addirittura di un duplice avviso di rischio microbiologico, il consiglio del ministero della Salute è quello di non consumare i prodotti individuabili dalle coordinate fornite dall'alert e di restituirli presso il punto vendita per procedere al rimborso o alla sostituzione degli stessi.

Cosa si rischia

Come detto, in questo caso il rischio di contaminazione riguarda sia la salmonella che la listeria.

La salmonella è l'agente batterico maggiormente trasmesso per via alimentare, in grado di scatenare la salmonellosi, una delle infezioni di tipo gastrointestinale più comuni e diffuse. Carni di maiale, uova e derivati sono i principali veicoli del batterio. L'infezione da esso prodotta colpisce soprattutto il tratto gastrointestinale, causando in certi casi anche la febbre: in genere si presenta con crampi addominali, vomito e diarrea. Gli effetti si manifestano tendenzialmente dopo qualche ora dall'ingerimento del prodotto contaminato (tra 12 e 72 ore) e possono perdurare fino a 7 giorni.

La listeria monocytogenes si trova in genere in terreni e acque, pertanto può diffondersi su ortaggi e verdure, fino ad arrivare a contaminare il bestiame, spesso anche senza sintomi evidenti.

Si rinviene prevalentemente in cibi crudi come carni (anche non ben cotte), verdure o prodotti caseari ottenuti con latte non pastorizzato: ciò significa che il batterio non sopravvive a processi di cottura nè di pastorizzazione.

L'infezione, la listeriosi, si può manifestare in modo blando con gastroenteriti, in genere entro 24 ore dall'ingestione dell'alimento contaminato.

Vi sono anche sintomatologie più gravi, come meningiti, meningoencefaliti e sepsi: il periodo di incubazione, rispetto a quello conseguente all'ingestione del cibo, va in questo caso dai 10 fino ai 30 giorni.

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