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Striscione pro-Palestina dall'edificio che ospita anche la polizia locale: l'ultimo sfregio ad Israele

A Santarcangelo di Romagna, uno striscione pro-Palestina è stato esposto dalla finestra di un edificio che ospita anche il comando della polizia locale. Lo striscione è poi stato rimosso dal prefetto, a seguito della segnalazione della Lega

Lo striscione esposto a Santarcangelo
Lo striscione esposto a Santarcangelo

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Striscione pro-Palestina dall'edificio che ospita anche la polizia locale: l'ultimo sfregio ad Israele

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Uno striscione sul quale era raffigurata la bandiera della Palestina e un messaggio polemico nei confronti di Israele, esposto su un edificio che ospita anche il comando della polizia locale. Questo il motivo che ha generato polemiche a Santarcangelo di Romagna, con la Lega che nelle scorse ore ne ha chiesto ed ottenuto la rimozione. Stando a quanto ricostruito, tutto è iniziato nei giorni scorsi, quando nel paese in provincia di Rimini è apparso lo striscione Pro-Palestina in questione. "Stop the genocide" si leggeva, per uno slogan anti-israeliano corredato dalla raffigurazione di un vessillo della Palestina. Un attestato di sostegno ai palestinesi che sarebbe peraltro stato arrivato da un immobile che ospita anche la polizia locale: secondo quanto riportato oggi dalla stampa romagnola, è infatti apparso sotto una finestra di palazzo Francolini, immobile di proprietà dell’omonima fondazione che ha al proprio interno anche gli uffici della locale.

Uno striscione che non è sfuggito a Jacopo Morrone, deputato della Lega. E quest'ultimo ha subito criticato l'iniziativa. "Ci sono arrivate più segnalazioni della presenza, nella sede del comando della polizia locale di Comuni della Valmarecchia a Santarcangelo di Romagna - ha scritto sulla propria pagina Facebook - di uno stendardo con la bandiera palestinese e una frase con la parola "genocidio" subito sopra le bandiere dell’Italia e dell’Europa. In uno stabile adibito a sede di un’istituzione pubblica non si può appendere alcunché possa dare l’idea alla cittadinanza che sia lo stesso ente che promuove una narrazione politica di parte". L'esponente del Carroccio romagnolo ha poi elencato i motivi che lo hanno spinto ad allertare il prefetto di Rimini dopo essere venuto a conoscenza dell'episodio, chiedendo che lo striscione venisse rimosso.

E così è stato: a seguito dell'azione, Morrone ha ringraziato il prefetto, spiegando come a suo avviso una presa di posizione del genere rappresenti una visione parziale ed errata del conflitto Israele - Hamas. E che rischi in linea potenziale di dare adito ad atteggiamenti antisemiti. "Il termine "genocidio" ha un significato preciso e in questo caso viene usato erroneamente da ogni punto di vista, compreso quello giuridico - ha concluso - inducendo l’opinione pubblica a un’interpretazione parziale e non corrispondente alla realtà, né alla posizione ufficiale del governo e che, addirittura, potrebbe indurre a gravi atti di antisemitismo che stanno creando forte allarme.

Per questi motivi ho allertato il Prefetto di Rimini, Rosa Maria Padovano, che ringrazio per il cortese ascolto e per essersi attivata con sollecitudine".

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