Cronaca giudiziaria

Le telefonate, il nulla osta e lo schianto: tutti i nodi dell'incidente di Brandizzo

Gli operai sarebbero stato mandati sulla massicciata prima di ottenere il nulla osta alle operazioni, previste all'interno di determinate finestre di tempo

Le telefonate, il nulla osta e lo schianto: tutti i nodi dell'incidente di Brandizzo

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Le telefonate, il nulla osta e lo schianto: tutti i nodi dell'incidente di Brandizzo

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Proseguono le indagini sulla strage di Brandizzo, dove nella notte tra mercoledì e giovedì un treno ha investito e ucciso 5 operai. La procura di Ivrea ha escluso fin da subito eventuali responsabilità dei macchinisti: il semaforo era verde, la velocità adeguata e non c'erano state comunicazioni diverse. Il problema è sorto altrove nella catena delle responsabilità alle quali soggiace un cantiere ferroviario.

Le telefonate

In queste ore, le attenzioni degli investigatori sono concentrate sulla ricostruzione della dinamica dei fatti, per cristallizzare tutti i passaggi che ci sono stati e individuare quelli che sono eventualmente mancati e che hanno portato alla tragedia. Al centro delle indagini in questo momento ci sono le telefonate che sono intercorse tra l'addetto di Rfi al cantiere, Antonio Massa, uno dei due indagati per il disastro, e la dirigente movimento della stazione di Chivasso in turno in quel momento. Sono stati diversi gli scambi telefonici che ci sono stati nei minuti prima dell'impatto, telefonate che certificherebbero l'assenza del nullaosta per l'avvio del cantiere sui binari. La prima telefonata è stata alle 23.30, circa mezz'ora prima dell'incidente. In base alle registrazioni acquisite dagli investigatori, la sala operativa avrebbe fornito all'addetto Rfi a Brandizzo delle fasce orarie nel corso delle quali effettuare i lavori, in relazione ai previsti passaggi dei treni. In quella telefonata, a quanto risulta, non viene concesso alcun via libera al cantiere.

Il nulla osta

I lavori, infatti, erano previsti in quel tratto e in orario notturno ma era necessario coordinarsi con la sala operativa in quanto era previsto il passaggio di tre treni: uno di linea, uno di servizio, che è quello che ha travolto gli operai, e un terzo convoglio che sarebbe dovuto transitare all'una e mezza di notte. Poco prima di mezzanotte, Massa richiama la centrale di Chivasso per ottenere il nullaosta: in quel momento il treno di linea era già transitato sul binario 1 e c'è l'ipotesi che l'addetto possa averlo scambiato per quello di servizio, che sarebbe stato in ritardo.

Le immagini confermano la ricostruzione

Una circostanza che non convince gli investigatori, in quanto il convoglio di linea procedeva in senso opposto rispetto a quello di servizio, che è transitato proprio mentre Massa era al telefono con la stazione di Chivasso, investendo gli operai che erano già operativi nonostante l'assenza dell'autorizzazione a procedere. Le immagini registrate dalle telecamere della stazione, acquisite dalla Procura, confermano questa ricostruzione dell'incidente. Rispettare i passaggi è fondamentale in questo tipo di operazioni, proprio per evitare che si verifichino incidenti come questo.

A tal proposito, infatti, per iniziare i lavori l'addetto di Rfi al cantiere avrebbe dovuto ottenere il via libera dal dirigente di Chivasso, che non c'è mai stato.

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