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Presa per i capelli, poi l'assalto sessuale sulla militare. Preso nigeriano nel Cpr

Un nigeriano di 30 anni ha preso per i capelli un carabiniere in servizio all'interno del Cpr tentando di baciarla e palpeggiarla: il pm convalida l'arresto. Per la donna attivo il codice rosso

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Siamo ormai arrivati al paradosso e chi nega che nel nostro Paese entrino irregolarmente soggetti che mettono in serio pericolo la sicurezza del Paese, è evidente che non voglia vedere la realtà. L'ultimo, assurdo, episodio arriva da Roma, precisamente dal Cpr di Ponte Galeria, ed è stato denunciato dal sindacato Unarma. Ma non si tratta della solita aggressione a una divisa, come purtroppo ormai ce ne sono tante al punto da non fare (quasi) più notizia. In questo caso un carabiniere donna ha subito vere e proprie molestie da un immigrato mentre era in servizio all'interno del Cpr.

"Ancora una volta siamo qui a denunciare l'ennesima aggressione ad un nostro carabiniere nel Cpr di Ponte Galeria, a Roma, a distanza di pochi giorni dalla rivolta intentata dai migranti all'interno del centro", si legge nella nota di Antonio Nicolosi, segretario generale di Unarma. La dinamica di quanto accaduto è sconcertante: "Nella giornata del 30 settembre, nel turno della terapia medica, un nigeriano di 30 anni pluripregiudicato per reati di violenza sessuale si è scagliato contro una nostra collega tirandola per i capelli e cercando di baciarla e palparla con violenza". Un episodio gravissimo, che dimostra come le nostre forze dell'ordine siano costantemente in pericolo, tanto più se sono donne. Tutto questo non può essere accettabile in un Paese civile.

"I colleghi, che per fortuna si sono subito accorti di quanto stava accadendo, lo hanno immobilizzato e con fatica, dopo averlo ammanettato, sono riusciti a portarlo alla stazione dei carabinieri di Casal Palocco, dove è stato messo nella cella di sicurezza", spiega Unarma. L'uomo è stato processato per direttissima e il Pm ha convalidato per lui l'arresto. "Per la collega 27enne in stato di choc si è attivato il codice rosso. La situazione è fuori controllo chiediamo aiuto e sicurezza per i nostri militari lasciati in 5 con oltre 100 migranti", conclude Nicolosi.

Le violenze sessuali a opera di stranieri nel nostro Paese sono in pericoloso aumento e questo ultimo caso è la rappresentazione plastica di un gravissimo problema che da certi ambienti, per ragioni di mera opportunità politica, non si vuole vedere. Se uno straniero ha il coraggio di attaccare sessualmente una donna in divisa e armata all'interno di una struttura detentiva come un Cpr, è evidente il rischio che milioni di donne corrono là fuori, soprattutto la sera.

Ed è altrettanto evidente che sia arrivato il momento di intervenire con decisione per riportare nelle nostre città il senso di sicurezza.

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