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Terremoto a Firenze: persone in strada, scuole chiuse, treni deviati. "Alta pericolosità"

Dalle 5.10 di questa mattina le persone si sono riversate in strada a Firenze e in gran parte della provincia a causa di un terremoto localizzato a Marradi

Terremoto a Firenze: persone in strada, scuole chiuse, treni deviati. "Alta pericolosità"

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Firenze, terremoto di magnitudo 4.8: persone in strada, scossa avvertita pure in Romagna

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Alle 5.10 di questa mattina, una forte scossa di magnitudo 4.8 ha scosso l'Italia tra le province di Firenze e Forlì. L'istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) ha riferito di un terremoto localizzato nel Comune di Marradi, 3 km a sud-ovest rispetto al centro abitato. Non si registrano al momento danni a persone o cose, ma sono in corso gli accertamenti di Vigili del fuoco e Protezione civile. Una prima scossa di magnituto 3.3 è stata registrata alle 4.48 nella stessa zona. Il sisma è stato avvertito anche in tutta la provincia di Forlì ed è stato seguito da uno sciame sismico di medio-bassa intensità, con la scossa più forte di 2.8 gradi sulla scala Richter. Alle 6.56, invece, si è registrata una scossa di magnitudo 3 in provincia di Forlì 6 chilometri a sud-ovest da Tredozio a una profondità di 6.6 km. La cittadina sorge a circa 20 km in direzione est rispetto a Marradi. Lo sciasme sismico ha segnalato 25 eventi.

"Sto seguendo la situazione in Mugello. Circa 300 le chiamate arrivate alla nostra centrale 112 di richiesta informazioni e paura, senza particolari criticità. Attivata la Protezione Civile per assistenza alla popolazione. Ritardi e cancellazioni sulla rete ferroviaria per verifiche di stabilità", ha dichiarato il governatore Eugenio Giani, presidente della Toscana.

"Non ci risultano danni importanti né feriti, molta paura con la gente in strada. Continueremo le verifiche durante la mattinata", ha dichiarato a Sky Tg24 Fabrizio Curcio, capo del Dipartimento della Protezione Civile. Durante la mattina sono state vrificate alcune criticità presso il comune di Tredozio confinante con Marradi. Nella stessa Marradi, Borgo San Lorenzo e Palazzuolo sul Senio, in Mugello, è stata segnalata qualche caduta di intonaci e crepe in alcuni immobili. Sul posto già al lavoro due squadre dei vigili del fuoco coordinate da funzionari. Ripresa la circolazione dei treni sospesa alle 5.30.

Le scosse di terremoto, si legge in una nota del sindaco di Marradi, "hanno spaventato la popolazione di Marradi che è scesa per strada. È stato attivato il Centro operativo comunale. La Sala di Protezione civile della Città Metropolitana di Firenze, che sta monitorando la situazione, non ha ricevuto al momento segnalazioni di danni a cose e persone". In ogni caso, ha detto Curcio ai microfoni Rai, "continuiamo a monitorare la situazione, poichè si registrano ancora scosse di assestamento, la più significativa delle quali è stata di magnitudo 3 alle 7 di stamattina. Al momento, non siamo in grado di determinare come si evolverà la situazione". Ma per agevolare i controlli ed evitare problemi, anche alla luce dell'attivazione dello sciasme sismico, il piccolo Comune al confine con la Romagna ha deciso di chiudere le scuole.

La stessa decisione l'hanno assunta il sindaco di Borgo San Lorenzo, nelle vicinanze di Marradi, e di Modigliana, nel forlivese, già colpito dalle frane durante le alluvioni di maggio. "Sono uscito e mi sono mosso per il centro, invitando le persone a stare lontano dagli edifici. Nel percorso che abbiamo fatto, dall'esterno non vedo situazioni di pericolo. Stiamo eseguendo verifiche e abbiamo adottato un'ordinanza di chiusura delle scuole, in attesa dei controlli. Ci mancava anche il terremoto, speriamo sia finita qui", ha detto il sindaco di Modigliana, Jader Dardi, anche lui svegliato dalla scossa. Altri Comuni nella zona del Mugello stanno assumendo la stessa decisione.

La zona interessata dal terremoto a Marradi "è caratterizzata da alta pericolosità sismica", spiega l'Ingv, che riferisce di alcune sequenze storiche che si sono verificate in quell'area. In particolare il terremoto del 29 giugno 1919 di magnitudo 6.

4 è uno dei più importanti sismi italiani del XX secolo, nonché uno dei più forti a oggi conosciuti con epicentro nell'Appennino settentrionale.

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