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Troppi sbarchi, Lampedusa al collasso: "Sembra l'apocalisse"

Sull'isola iniziano a scarseggiare i beni di prima necessità. Il parroco locale ha lanciato un appello affinché i migranti vengano smistati rapidamente

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L’arrivo di quasi 7mila migranti a Lampedusa in meno di 48 ore ha fatto inevitabilmente scattare l’allarme. I soccorritori hanno descritto come "flusso interminabile" il continuo viavai di carette del mare intercettate nelle acque dell’isola. Un tale numero di sbarchi, oltre a mettere sotto pressione l’hotspot locale, ha portato anche un’altra emergenza: iniziano a scarseggiare le risorse di prima necessità.

La situazione è tragica, drammatica, apocalittica. A Lampedusa non si smaltisce nemmeno la spazzatura, l’acqua per l’isola arriva dalla terraferma. La Croce Rossa ha scorte, ma se arrivano in 3.400 al giorno, tra di loro litigano anche per l’acqua”, ha spiegato il parroco di Lampedusa don Carmelo Rizzo. “Siamo tutti in allerta e anche il vescovo è costernato. Nell’isola ormai è tutto provvisorio, con questa emergenza tutto è difficile, per i nuovi arrivati non c’è nemmeno dove poggiare un letto o la possibilità di andare in bagno, è davvero un’apocalisse”.

I lampedusani sono circa 6mila. È evidente, dunque, come le normali linee di rifornimento non siano adeguate a supportare un numero di persone più che raddoppiato. “Il molo è allo stremo: come la tieni la gente, la polizia inizia a dover usare i manganelli e i migranti si riversano in paese. La situazione è una incognita. I soldi non bastano”, ha continuato il parroco, sottolineando come sia necessario svuotare l’hotspot il più in fretta possibile: “Altri due o tre giorni così e andiamo al collasso totale”.

La prefettura di Agrigento è attualmente al lavoro con il ministero dell’Interno per organizzare lo smistamento, ma la situazione rimane molto complessa. Il sindaco di Lampedusa Filippo Mannino ha chiesto al governo l’invio di navi e aerei per fornire più assistenza. Dure critiche sono invece arrivare dal cappellano della Ong Mediterranea saving humans, don Mattia Ferrari. Secondo il prete, l’approccio della selezione dei migranti da ospitare è una pratica che subordina i diritti delle persone all’economia e al mercato.

Il sacerdote ha anche richiamato l’invito di papa Francesco ad “accogliere tutti gli esseri umani”, sottolineando la necessità di affrontare l’emergenza con un approccio più inclusivo e strutturale.

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