Nodi politici, le scelte emotive sono da evitare

Lorenzo Corti

Le elezioni presidenziali americane e il referendum costituzionale in Italia rappresentano due appuntamenti sui quali molti operatori finanziari stanno orientando le proprie scelte di investimento. «La stabilità politica, infatti, rappresenta un tassello fondamentale per la stabilità dei mercati», fa presente Roberto Russo, ad di Assiteca Sim, che poi aggiunge: «Partendo dalle elezioni Usa, il mondo finanziario vede con estremo scetticismo la potenziale ascesa di Donald Trump, che ha impostato la campagna elettorale su posizioni populiste e conservatrici».

In particolare, le sue dichiarazioni in favore del libero utilizzo delle armi da fuoco, così come la sua proposta di istituire una moratoria sull'immigrazione delle persone di religione islamica hanno suscitato aspre polemiche e, infine, le recenti dichiarazioni sessiste hanno fatto precipitare la sua credibilità.

La maggioranza degli investitori ha di fatto già scommesso sulla vittoria di Hillary Clinton, pertanto l'eventuale vittoria del tycoon provocherebbe un forte scossone a Wall Street e, di conseguenza, sui principali mercati finanziari mondiali. Va aggiunto che la Federal Reserve si riunirà il 2 novembre e, successivamente, il 14 dicembre per decidere sull'eventuale rialzo dei tassi di interesse: i mercati scontano con una probabilità del 70% circa un piccolo ritocco dei tassi nella riunione di dicembre. Tale decisione potrebbe essere ulteriormente ritardata in caso di vittoria di Trump.

Un altro importante appuntamento politico è il referendum costituzionale italiano del 4 dicembre che viene percepito dagli investitori internazionali come un test sulla futura stabilità politica del Paese.

Per tale motivo, vista

l'estrema indecisione dell'esito finale della consultazione referendaria, è opportuno non assumere rischi eccessivi prima del voto allo scopo di evitare violenti contraccolpi in portafoglio dettati prevalentemente dall'emotività.

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