Opa su Antonveneta, Fiorani convince una decina di banche

Chiuso il consorzio di garanzia. Lodi sceglie il riparto e mette più contanti nell’offerta

da Milano

Lodi ottiene la fiducia di dieci banche nazionali e internazionali da cui trova le energie per sostenere la propria offerta su Antonveneta. Dopo settimane di contatti, Bipielle ha infatti chiuso ieri il previsto consorzio di garanzia. Sul tavolo dell’ad Gianpiero Fiorani sono giunte disponibilità per 7,2 miliardi a fronte dei 4,9 miliardi richiesti da Lodi: a conti l’offerta ha superato del 47% i contratti effettivamente stipulati e quindi Bipielle procederà al riparto tra gli istituti «alleati». Nella squadra giocano un ruolo di primo piano Royal Bank of Scotland, Dresdner, Deutsche Bank e Bnp-Paribas (che secondo indiscrezioni sarebbero state praticamente disposte a coprire quasi tutto il fabbisogno) cui si sono aggiunte West Lb e Lloyds Tb oltre alle italiane Cassa di Risparmio di Bolzano, Unipol Banca, Popolare dell’Emilia Romagna e Popolare di Vicenza.
Numeri che, malgrado il pressing esercitato dai rivali di Abn-Amro, consegnano una carta in più a Fiorani, che ieri ha seguito dalle prime file il discorso di Antonio Fazio all’assemblea di Bankitalia, per dissipare le riserve sulla solidità patrimoniale di Bipielle. Il prossimo passo per l’integrazione con Antonveneta sarà compiuto domani quando Lodi ha in calendario il doppio appuntamento assembleare (incluso quello della controllata Reti Bancarie) per i previsti aumenti di capitale. In parallelo con l’Opa obbligatoria da 24,47 euro, Lodi farà infatti scattare l’Ops (modificata secondo i desiderata della Consob) che propone un «paracadute» in denaro (e non più in strumenti finanziari) nel caso l’offerta non rispetti i 26 euro pattuiti. Ai valori attuali per Lodi si prospetterebbe un conguaglio di 3,4 euro per ogni titolo Antonveneta consegnato all’Ops per un esborso massimo, considerato che l’entourage di Emilio Gnutti si è impegnato a mantenere le proprie quote, pari a 445 milioni. A questo punto il pallino torna nelle mani della Consob che oggi dovrebbe dare il via libera all’offerta della Lodi sciogliendone i dubbi sulla tempistica: l’Opa obbligatoria ha valori inferiori ai 25 euro proposti da Abn e quindi dovrebbe scattare al termine dell’offerta olandese ancora ferma allo 0,01340% del capitale.
Intanto fuori da Piazza Affari (Antonveneta ha chiuso invariata a 25,93 euro) prosegue il braccio di ferro legale tra i due schieramenti. In palio c’è anche la prossima assemblea Antonveneta che, a meno di imprevisti, sarà chiamata a sostituire il consiglio «congelato» dalla Consob dopo aver contestato gli estremi del «concerto» a Fiorani & C. L’atto di citazione è stato consegnato all’istituto padovano ma il tribunale si esprimerà in modo definitivo il 6 giugno.

Abn-Amro spinge per mantenere «sterilizzate» le quote controllate da Bipielle (41% del capitale) e reintegrare il vecchio vertice ma a quel punto potrebbe intervenire Bankitalia, che dovrà anche dare il via libera all’Opa di Lodi, nominando un commissario ad acta.

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