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Pachistana uccisa a Novi, la Carfagna in prima linea: mi costituisco parte civile

Il ministro chiederà di essere ammessa parte civile nel processo. Pachistane in Italia: 8 su 10 schiave delle nozze islamiche. ANALISI Cosa insegna al Pdl quella lapidazione di Massimo de Manzoni

Pachistana uccisa a Novi, 
la Carfagna in prima linea: 
mi costituisco parte civile

Roma - Ha suscitato sdegno e commozione la notizia dell’uomo di origine pachistana che a Novi, nel Modenese, ha ucciso a colpi di pietra la moglie, "colpevole" di difendere la loro figlia che si ribellava ad un matrimonio combinato. Il ministro per le Pari Opportunità, Mara Carfagna, chiederà di essere ammessa parte civile nel processo contro l'assassino, Hamad Khan Butt. Lo si legge in una nota del Mmnistero nella quale la Carfagna ribadisce che "l’Italia non accetta tradizioni che violano i diritti delle donne". Il ministro poi si rivolge direttamente alle giovani immigrate e dice loro: "Denunciate". Precisando che "anche questo è un modo per essere vicina alle giovani immigrate, per far capire che il nostro Paese è con loro ogni volta che vedono lesa la libertà e il diritto di essere cittadine libere: chi compie violenze e abusi contro le donne, chi addirittura pensa di disporre della loro vita, non può e non deve trovare accoglienza nel nostro Paese, perché l’Italia rifiuta e respinge con decisione qualunque forma di prevaricazione degli uomini sulle donne".

Nessuna scusante "Non ci sono alibi né scusanti di alcuna matrice - prosegue la Carfagna - né etnica, né religiosa dinanzi questi deliri patriarcali. Faccio appello alla magistratura - conclude Carfagna - perchè giudichi senza sconti gli autori di questa tragedia. E alle giovani straniere, che nel nostro Paese stanno costruendo il loro futuro, voglio ribadire con forza che devono denunciare ogni sopruso, liberarsi appena possono, e farlo prima che si verifichino tragedie come questa, o quella di Hiina o quella di Sanaa".

La tragedia di Novi Uccide la moglie e riduce in fin di vita Nosheen, la figlia 20enne che non voleva frequentare un ragazzo della sua nazionalità e sposarlo con un matrimonio combinato. È successo domenica pomeriggio a Novi, vicino a Modena, in una famiglia pachistana del posto. Quasi la fotocopia del caso di Hina, altra ragazza pachistana che a Sarezzo di Brescia era stata uccisa dal padre nell’agosto di quattro anni fa perché aveva un fidanzato italiano. Questa volta a perdere la vita è stata la madre della ragazza, Begm Shnez, 46 anni. In manette è finito Ahmad Khan Butt, operaio di 53 anni, fermato dai carabinieri della compagnia di Carpi insieme al figlio maggiore, Humair, 19 anni. Il ragazzo ha partecipato all’eccidio familiare. Dalla ricostruzione dei carabinieri, il litigio (l’ennesimo) sarebbe scoppiato quanto la 20enne Nosheen si era di nuovo ribellata alle imposizioni del padre circa il comportamento da tenere in vista di un matrimonio combinato.

A quel punto il fratello ha ferito con una spranga la sorella e la madre che ha cercato di difenderla è stata colpita a colpi di mattone.

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