Cronaca locale

Caro-voli in Sicilia: occupato l'aeroporto di Catania

La manifestazione simbolica guidata dal deputato Vincenzo Figuccia. E interviene il viceministro Cancelleri: "Vicini ad accordo con Alitalia per garantire più voli"

Caro-voli in Sicilia: occupato l'aeroporto di Catania

Un'occupazione simbolica, senza arrecare danno ai passeggeri e, soprattutto senza far ritardare o cancellare voli. Ma con un preciso obiettivo: tenere alta l'attenzione sul caro-voli che interessa la Sicilia. Stamattina, dunque, Vincenzo Figuccia deputato dell'Udc all'Ars e leader del movimento Cambiamo la Sicilia, insieme ad un gruppo di sostenitori, si è recato preso l'aeroporto Vincenzo Bellini-Fontanarossa di Catania con tanto di bandiere e megafono per "dire basta all'oligopolio delle compagnie aeree che continuano a imporre biglietti da capogiro a chiunque si muova da e per la Sicilia".

Come ogni anno, a ridosso delle feste, torna d'attualità il tema del caro-prezzi degli aerei in Sicilia. Un volo da Palermo o Catania per Milano può arrivare a costare anche oltre 500 euro. Con la stessa cifra si possono acquistare agevolmente voli dalla Capitale o da Milano per l'America o il Giappone. "Al governo nazionale voglio ricordare che non si parte solo per natale o pasqua - dice Figuccia - Ci sono siciliani che per motivi di lavoro, di salute o ancora di studio, sono costretti a spostarsi tutto l'anno sostenendo delle spese assurde. Piacere, necessità e dolore incontrano comunque la frustrazione di una regione lontana e isolata dal mondo. Continuiamo ad essere penalizzati dalla posizione geografica che ci relega a interlocuzioni troppo spesso di rango locale, continuiamo ad essere desatellizzati da circuiti attrattivi ed interessanti sul piano internazionale".

Sulla vicenda era intervenuto anche Giancarlo Cancelleri, viceministro ai trasporti che ha illustrato alla Sac, la società che gestisce l'aeroporto di Catania il nuovo piano di Natale, concordato con Alitalia, per incrementare il numero di voli (in tutto 5.882 posti in più) da Milano e Roma per Catania e Palermo, allo scopo (per ora soltanto teorico) di aumentare l’offerta per calmierare il caro-tariffe sulla Sicilia. "Nel periodo fra il 20 dicembre e il 6 gennaio mi hanno garantito 34 tratte in più da Roma e Milano per Catania e Palermo - dice Cancelleri - per un totale di circa 5.822 posti compreso l’upgrade di 826 posti in 28 voli mattutini da Linate. Un aumento dell’offerta che avrà l’effetto di abbassare le tariffe". Alitalia garantirà da e per Linate 16 tratte in più: 10 (1.328 posti) su Palermo-Punta Raisi e 6 (752 passeggeri) su Catania-Fontanarossa; 18 i voli extra da e per Fiumicino: 8 (1.344 posti) su Palermo e 10 (1.572 passeggeri) su Catania. "Alitalia - aggiunge Cancelleri - potenzierà, sin dall’inizio del 2020, tutti i pacchetti speciali per la Sicilia, con prezzi molto più abbordabili: carnet viaggio, programmi per giovani, famiglie, militari e forze di polizia".

Ma non può bastare. E lo sa lo stesso Cancelleri. L'obiettivo è quello della continuità territoriale, che avrebbe lo scopo di una tariffa fissa per tutti i residenti, ma con un percorso lungo e suscettibile della bocciatura della Commissione europea. E su questo punto è d'accordo anche lo stesso Figuccia: "Chiediamo il riconoscimento del regime di insularità e di continuità territoriale perché prendendo atto degli svantaggi effettivi derivanti da questa nostra posizione - dice - possano strutturarsi politiche di infrastrurazione e di potenziamento di ogni collegamento, via terra e aereo senza che i siciliani debbano essere spennati vivi per qualche biglietto di necessità. Bisogna sostenere il mercato rendendo competitivi i voli attraverso l'aumento dei flussi e non puntare ad una privatizzazione come pare possa accadere a Catania che non gioverebbe a nessuno. In questi mesi lavorerò inoltre per attrarre compagnie arabe che devono tornare ad innamorarsi della nostra terra piena di contaminazioni del passato che saranno la chiave di sviluppo per il futuro.

In Sicilia devono arrivare turisti ed investitori dal Medioriente desiderosi si riscoprire la culla della cultura e delle civiltà".

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