Cronaca locale

Portavano in Sicilia ragazze romene per farle prostituire: tre arresti

Le indagini partite da una delle romene che erano costrette a fare le prostitute: i tre aguzzini avevano tolto loro tutti i documenti

Costantin Chiciug
Costantin Chiciug

Non ce l'ha fatta più. Ha deciso allora di raccontare tutto ai carabinieri. Era il maggio 2018 quando è iniziata un'indagine che ha permesso oggi ai carabinieri di Marsala in provincia di Trapani di smantellare un gruppo che gestiva un giro di prostitute romene. Il gruppo gestiva decine di ragazze, fatte arrivare dalla Romania in provincia di Trapani con la promessa di un lavoro e di una nuova vita. E, invece, le ragazze venivano costrette alla prostituzione. Non solo a Marsala, ma anche in altre località della provincia, come Salemi, Mazara del Vallo e perfino sull'isola di Favignana.

I carabinieri, dopo la segnalazione di una delle giovani romene, hanno iniziato le attività di osservazione e pedinamento con il supporto di intercettazioni telefoniche che hanno consentito di delineare le modalità operative dell’intero gruppo criminale e il ruolo di ogni singolo appartenente. Il "capo" era Costantin Chiciug, romeno classe ’83, che si occupava personalmente di procacciare i clienti, di fissare gli appuntamenti e di contrattare il prezzo delle prestazioni sessuali. Il prezzo delle prestazioni - che nella maggior parte dei casi veniva interamente trattenuto da Chiciug - era variabile a seconda della durata del rapporto: 30/50 euro in media, fino a giungere a 400 euro per un’intera notte.

Altro ruolo di spicco era sicuramente rivestito da Florin Chiciug, rumeno classe ’95, fratello di Costantin, che affiancava quest’ultimo nella gestione degli incontri e si occupava di accompagnare le ragazze nei luoghi concordati con i clienti, pronto a intervenire in caso di problemi con i pagamenti o in caso di difficoltà con le ragazze, qualora queste si rifiutassero di accompagnarsi ai clienti. Poi i carabinieri, hanno anche delineato la figura di C.P., moglie di Costantin Chiciug, che, invece, aveva il compito di ricercare le donne da destinare all’attività di prostituzione. Per convencerle, la donna faceva false promesse di lavoro, prospettando lauti guadagni a ragazze già in precarie condizioni economiche.

Dopo aver raccolto tutte le prove, il Gip del tribunale di Marsala ha disposto gli arresti domiciliari nei confronti dei fratelli Chiciug e l’obbligo di dimora nel comune di Marsala per C.P., con la prescrizione per la stessa di non allontanarsi dalla propria abitazione dalle 20 alle 7. In questo momento, solo Florin Chiciug risulta irreperibile sul territorio nazionale e le sue ricerche sono tuttora in corso. Le giovani rumene, sono state così "liberate" dai loro aguzzini. L’operazione condotta dai carabinieri di Marsala - che evidenzia la massima attenzione data dall’Arma al preoccupante fenomeno dello sfruttamento della prostituzione - consente alle giovani vittime di essere tutelate dalle prepotenze dei loro aguzzini.

Sono sempre di più, infatti, evidenziano i carabinieri, le giovani extracomunitarie che vengono fatte arrivare in Sicilia, anche clandestinamente, e poi vengono fatte prostituire dietro minacce e, spesso botte.

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