Cronaca locale

Pretendevano di entrare fuori dall'orario di servizio: parenti picchiano medici

Ennesima aggressione ai medici. L'episodio di intolleranza verso i camici bianchi si è verificato a Palermo all'ospedale Ingrassia

Pretendevano di entrare fuori dall'orario di servizio: parenti picchiano medici

Aggressione ai medici, un altro caso scuote le strutture sanitarie dell'isola. I familiari di una degente ricoverata (già in compagnia di un congiunto) pretendevano di entrare in reparto al di fuori dell’orario di visite. L’invito del medico ad accomodarsi fuori dai locali, ha scatenato un atteggiamento prima minaccioso, poi sfociato in una brutale aggressione da parte più persone nei confronti del ginecologo, a cui è andato in soccorso una collega, anche lei aggredita. L’intervento della sicurezza e della polizia ha evitato il peggio.

I due medici hanno dovuto fare ricorso alle cure del Pronto soccorso dello stesso ospedale: il ginecologo è stato giudicato guaribile in 10 giorni, mentre la dottoressa in 5 giorni. "Ai due medici che con scrupolo e professionalità assolvono il proprio lavoro – ha sottolineato la Direzione aziendale - va la solidarietà, il supporto ed il sostegno che non faremo mancare in tutte le sedi opportune costituendoci parte civile in un eventuale giudizio a carico di chi con la violenza a la vile sopraffazione vuole prevaricare ruoli e regole". La direzione aziendale dell’Asp di Palermo condanna con la massima fermezza la vile aggressione subita dai due medici in servizio al reparto di ostetricia e ginecologia dell’ospedale Ingrassia di Palermo.

Eppure non è il pirmo caso: a marzo per esempio, nello stesso ospedale i familiari di un novantenne aggredirono i medici subito dopo la notizia del decesso. Lo scorso mese di giugno invece, alcune persone hanno distrutto gli arredi del pronto soccorso dell'ospedale Civico di Palermo perché stanchi di aspettare il proprio turno. L'estate scorsa l'aggressione a Termini Imerese, nel palermitano, dove un uomo si è presentato negli uffici dell’Asp pretendendo un certificato a cui non aveva diritto; il rifiuto alle sue richieste ha fatto scattare il raptus e l’aggressione. Mentre in un altro caso, un uomo ha sferrato un pugno in faccia al medico perché a suo dire non lo avrebbe correttamente informato sulle condizioni della parente.

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