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Papa: occasione storica Berlusconi: "Aumenterà la nostra collaborazione"

Congratulazioni da tutto il mondo: "Esempio di democrazia". Barroso: "New deal per un mondo nuovo". Hamas avverte: "Eviti gli errori di Bush". Gaffe di Gasparri: "Al Qaeda contenta". Mandela: "Un sogno"

Papa: occasione storica 
Berlusconi: "Aumenterà 
la nostra collaborazione"

Roma - Una pioggia di congratulazioni da tutto il mondo per il neoeletto presidente degli Stati Uniti, Barack Obama. Il mondo plaude al "grande esempio di democrazia" dimostrato dall'America e accoglie il nuovo capo di Stato con viva soddisfazione. Così, mentre la Santa Sede invita Washington a promuovere "la pace nel mondo", il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano si congratula per lo "spirito unitario" dimostrato.

Il Vaticano: "Promuova la pace nel mondo" Papa Benedetto XVI ha inviato oggi, tramite canali diplomatici, un telegramma di congratulazioni a Barack Obama, in cui ha definito la sua elezione a presidente degli Stati Uniti "un’occasione storica". "Gli auguriamo - ha detto il portavoce della Santa Sede, padre Fedrico Lombardi - di poter rispondere alle attese e alle speranze che si rivolgono verso di lui, servendo efficacemente il diritto e la giustizia, trovando le vie adatte per promuovere la pace nel mondo, favorendo la crescita e la dignità delle persone nel rispetto dei valori umani e spirituali essenziali". "I credenti - ha aggiunto - pregano che Dio lo illumini e lo assista nella sua grandissima responsabilità non solo per il suo Paese, ma per tutto il mondo". Sul suo sito, Radio Vaticana ha sottolineato questa mattina "la vittoria di Obama è stata dunque presentata come quella che porta agli Stati Uniti il primo presidente di colore, figlio di un africano, un politico giovane, un democratico dopo l’era repubblicana di Bush". "Nella vittoria di Barack Obama - ha notato ancora l’emittente della Santa Sede - hanno avuto un peso importante i giovani che hanno votato in massa per il candidato democratico".

Napolitano applaude allo "spirito unitario" "La parola più citata da Obama nel suo discorso è stata united. Una cosa molto bella una dimostrazinoe di spirito unitario che dovrebbe insegnare qualcosa anche a noi". È stato questo il commento del presidente della Ewepubblica, Giorgio Napolitano, che ha aggiunto: "Con gli Stati Uniti abbiamo rapporti strettissimi, con Obama non potranno che rafforzarsi ulteriormente. È un giorno di grande speranza - ha ribadito il presidente Napolitano - e di rinnovamento per la causa della libertà, della pace e un nuovo ordine mondiale".

Berlusconi: "Crescerà la collaborazione" "Sono assolutamente certo che l’amicizia e la collaborazione tra i nostri due Paesi continuerà a crescere e a rafforzarsi". È quanto scrive il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, nel messaggio inviato a Barack Obama. "Giungano a lei dall’Italia - scrive Berlusconi - un fedele, sincero e riconoscente alleato degli Stati Uniti che non dimentica il sacrificio dei tanti giovani americani caduti per ridare all’Italia e all’Europa la dignità e la libertà, giungano le congratulazioni più cordiali per l’affermazione conseguita al termine di una difficile campagna elettorale dove si è confrontato con un competitore di alto rango". "A nome mio, del Governo e del popolo italiano - prosegue il presidente del Consiglio - formulo a lei i più fervidi auguri per lo svolgimento dell’alto compito che la attende. Sono assolutamente certo che l’amicizia e la collaborazione tra i nostri due Paesi continuerà a crescere e a rafforzarsi".

Mandela: "Un sogno" Grande gioia per l’elezione di Barack Obama alla presidenza americana da parte di Nelson Mandela, ex presidente sudafricano, Nobel per la Pace, icona della lotta all’apartheid, alle ingiustizie ed alla povertà. E sono proprio l’impegno per la pace, per debellare povertà e malattie e per creare un mondo migliore, gli obiettivi principali che il "grande vecchio", come chiamano Mandela in Sudafrica, indica ad Obama. In un messaggio che gli ha inviato, diffuso dalla fondazione che porta il suo nome, scrive, tra l’altro "Applaudiamo il tuo impegno per la pace e la sicurezza nel mondo, e siamo certi che uno degli obiettivi principali della tua presidenza sarà di combattere la povertà e le malattie in tutto il mondo". Ne riferisce radio Nairobi. "La tua vittoria - scrive ancora Mandela - dimostra che nessuno deve abbandonare il sogno di tentare di fare di questo mondo un mondo migliore".

Hamas: "Eviti gli errori di Bush" "Il nuovo presidente americano Barak Obama non commetta gli stessi errori di George W. Bush nella politica estera del suo paese". È l’auspicio di Sami Abu Zuhri, portavoce di Hamas, che sul sito internet del movimento islamico palestinese commenta l’esito delle elezioni presidenziali negli Usa. "Noi non facciamo distinzioni tra il programma politico di Obama e McCain, anche se sin dall’inizio abbiamo apprezzato di più quello di Obama, soprattutto nel modo con il quale si confronta con la guerra tra arabi e israeliani - spiega - Per questo invito il nuovo presidente a cambiare la politica estera del suo paese nei confronti della questione palestinese e di cambiare il modo in cui parteggia apertamente per Israele".

Iran: "E' il fallimento di Bush" La vittoria del democratico Obama "è una prova del fallimento del presidente George W. Bush". Lo ha detto oggi Gholamali Haddad-Adel, ex presidente del Parlamento iraniano e ora importante consigliere della Guida suprema, ayatollah Ali Khamenei. "Il popolo americano - ha aggiunto Haddad-Adel, citato dall’agenzia ufficiale Irna - deve cambiare politica per poter liberarsi dalla palude in cui l’ha portato il presidente Bush". Obama dunque, ha sottolineato il consigliere di Khamenei, "deve abbandonare la linea" seguita dall’amministrazione uscente. Anche il vice presidente del Parlamento, Mohammad Hassan Abutorabi-Fard, ha affermato che la vittoria di Obama è "il risultato del fallimento dell’ amministrazione uscente, e del presidente Bush in persona, nel campo della politica estera". "Obama - ha aggiunto Abutorabi-Fard - può fare uso delle esperienze fallimentari e delle politiche sbagliate di Bush in Medio Oriente per cambiare la sua politica". "Se gli Usa adottano una politica più in sintonia con la realtà del mondo - ha sottolineato ancora il vice presidente del Parlamento iraniano - possono recuperare il loro ruolo nelle future relazioni con le nazioni della regione (mediorientale, ndr) e con il mondo dell’Islam. E sembra che queste elezioni potranno aprire la strada per una revisione delle politiche del Paese da parte del partito democratico e dello stesso Obama".

Olmert: "Grande prova di democrazia" Con la vittoria di Barak Obama "gli Stati Uniti hanno dato ancora una volta la prova di essere la più grande democrazia e di essere un esempio per tutte le altre democrazie nel mondo". Secondo il premier uscente israeliano, Ehud Olmert, Obama avrebbe "dimostrato al mondo le sue qualità di leader". "Le relazioni tra Israele e Usa - ha continuato - sono speciali e si basano su valori e interessi comuni e sono caratterizzate da stretta cooperazione. Israele e Stati Uniti hanno la stessa volontà di continuare a rafforzare questi rapporti per portare avanti la pace e la stabilità in Medio Oriente". "Noi non dubitiamo - conclude Olmert - che i rapporti speciali esistenti tra i due stati continueranno e si rafforzeranno durante la presidenza Obama".

Le attese del Libano L’elezione alla presidenza degli Stati Uniti di Obama è accolta con cautela dal movimento sciita libanese Hezbollah che preferisce attendere le dichiarazioni e le azioni del 44/mo presidente Usa. "Obama dovrebbe dimostrarsi più assennato di Bush, ma aspettiamo che dichiari le sue intenzioni e che si metta all’opera", ha detto all’Ansa lo shaykh Ali Dagmush, membro dell’ufficio politico di Hezbollah e responsabile delle relazioni estere del Partito di Dio. "Noi siamo predisposti all’ottimismo, ma sono gli americani che ora ci devono consentire di essere ottimisti", ha affermato Dahmush che ha aggiunto: "Fino ad oggi gli Stati Uniti ci hanno abituato a una politica sempre in favore di Israele ora stiamo a vedere". Hezbollah è da anni inserito nella lista Usa dei gruppi terroristici ed è accusato da Washington di esser dietro gli attentati contro la caserma dei marines e la sede dell’ambasciata Usa a Beirut, entrambi commessi nel 1983, che causarono la morte di 258 americani.

Merkel: "Piena cooperazione" Angela Merkel si congratula con Barack Obama e si impegna ad una piena cooperazione. "All’inizio del suo mandato, il mondo si trova confrontato a sfide significative. Sono convinta che affronteremo i nuovi pericoli ed i rischi all’insegna di una stretta cooperazione basata sulla fiducia tra Stati Uniti ed Europa e che coglieremo le numerose opportunità che si offrono in questo mondo globale", ha scritto il cancelliere tedesco in una nota a Obama il cui contenuto è stato diffuso a Berlino. "Può essere sicuro del fatto che il mio governo è cosciente del significato e del valore dell’alleanza transatlantica per il nostro comune futuro", ha aggiunto il capo del governo di Berlino. "Ricordo con piacere la nostra conversazione durante la sua visita in Germania in luglio e sono ansiosa di cooperare", ha concluso la Merkel invitando Obama a recarsi nuovamente in tempi brevi in visita nel paese.

Sarkozy: "Un'immensa speranza" L’elezione di Barack Obama "solleva in Francia, in Europa e, al di là, nel mondo un’immensa speranza: quella di un’America aperta, solidale e forte che mostrerà di nuovo la via, con i suoi partner, attraverso la forza dell’esempio e l’adesione ai suoi principi". Lo ha affermato il presidente francese Nicolas Sarkozy in un messaggio al presidente eletto degli Stati Uniti d’America, reso noto dall’Eliseo. Il popolo americano - osserva Sarkozy - ha fatto "la scelta del cambiamento, dell’apertura e dell’ottimismo. Mentre il mondo è nella tormenta e dubita, il popolo americano, fedele ai suoi valori che da sempre costituiscono l’identità stessa dell’America, ha espresso con forza la sua fede nel progresso e nel futuro". La Francia e l’Europa, "unite da sempre agli Stati Uniti dai legami della storia, dei valori e dell’amicizia", avranno - sottolinea il presidente Sarkozy - "una energia nuova per lavorare con l’America per preservare la pace e la prosperità nel mondo". "Lei potrà contare sulla Francia e sul mio sostegno personale", conclude Sarkozy.

Barroso: "Un new deal per un mondo nuovo" Il presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso, esprime soddisfazione per l’elezione di Barack Obama alla Casa Bianca e spera che sotto la sua presidenza gli Stati Uniti si uniranno all’Europa per "portare il mondo verso un new deal". "Dobbiamo trasformare l’attuale crisi in opportunità. Abbiamo bisogno di un new deal per un nuovo mondo. Spero sinceramente che sotto la direzione del presidente Obama, gli Usa uniranno le loro forze all’Europa per condurre questo new deal, a beneficio delle società del mondo intero", afferma Barroso in una nota diffusa a Bruxelles. "È il momento di un rinnovato impegno tra Europa e Stati Uniti d’America - prosegue Barroso - Voglio assicurare al sentore Obama il sostegno della Commissione europea e il mio sostegno personale per rinnovare questo impegno e affrontare le numerose sfide che ci attendono".

La speranza di Medvedev Il governo di Mosca spera che l’elezione di Barack Obama a presidente degli Stati Uniti porti a un "nuovo respiro" nei rapporti bilaterali: lo ha detto il presidente Dmitri Medvedev nel suo primo discorso alla nazione. "Non abbiamo problemi col popolo americano, non c’è qui un antiamericanismo congenito. Speriamo che i nostri partner e la nuova amministrazione statunitense facciano una scelta a favore di rapporti più validi con la Russia".

Le congratulazioni di Chavez Il presidente venezuelano Hugo Chavez si è congratulato con Barack Obama per la sua "storica elezione" e ha espresso la sua volontà di stabilire "nuove relazioni" con gli Stati Uniti e rilanciare "un’agenda bilaterale costruttiva" per il benessere dei due popoli.

India: "Ispirazione per il mondo intero" Il primo ministro indiano, Manmohan Singh, si è complimentato con Barack Obama per il suo "straordinario viaggio verso la Casa Bianca" che "ispirerà persone non soltanto negli Stati Uniti ma anche nel mondo intero". Per Singh, che si augura che Obama voglia visitare presto l’India dove l’attende "un caldo benvenuto", i popoli americano e indiano condividono gli stessi ideali di libertà, giustizia, pluralismo, diritti individuali e democrazia, che sono alla base delle relazioni strategica e dell’amicizia tra i due Paesi. "Abbiamo forti affinità e relazioni - scrive Singh - e aspetto di lavorare con te per realizzare l’enorme potenziale di cooperazione che esiste fra i nostri Paesi. Il lavoro congiunto dei nostri Paesi per indirizzare sfide e problemi globali, sarà un importante fattore per la pace mondiale, la stabilità e il progresso", ha detto ancora il premier indiano.

Frattini: "I rapporti non cambiano" Il futuro presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, "ama l’Italia" e la sua elezione alla Casa Bianca non comporterà "cambiamenti epocali" nei rapporti bilaterali tra Roma e Washington. Secondo il ministro degli Esteri italiano, Franco Frattini, "gli Stati Uniti sono e saranno il nostro primo partner internazionale". E spiega: "Con questo presidente continueremo su una strada di collaborazione, condivisione e certamente di sostegno reciproco nelle grandi regioni di crisi del mondo dove l’Italia è fortemente impegnata". Certamente qualcosa cambierà, ma non saranno cambiamenti epocali nelle grandi linee. "L’Italia è stata al fianco degli Stati Uniti nei momenti più difficili, penso alla crisi dell’Iraq, come molti decenni fa gli Stati Uniti furono al fianco dell’Italia per liberarla dal nazifascismo - continua il titolare della Farnesina - queste sono le linee generali di una politica estera che da decenni è e resterà un pilastro per l’Italia". Secondo Frattini, infatti, sarà "un momento importante su cui rilanciare ancora la nostra alleanza bilaterale".

Gaffe di Gasparri "Sulla lotta al terrorismo internazionale vedremo Obama alla prova, perché questo è il vero banco di prova. Gli Stati Uniti sono la democrazia di riferimento, portatrice di valori minacciati dal terrorismo e dal fondamentalismo islamico. Su Obama gravano molti interrogativi; con Obama alla Casa Bianca forse Al Qaeda è più contenta" ha detto il capogruppo del Pdl al Senato Maurizio Gasparri intervistato dal Gr3. Poi ha aggiunto: "L'Europa dovrà difendersi da sola".

Subito si sono scatenate le polemiche dell'opposizione.

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