Cronache

Immigrati, il Papa bacchetta: "Non basta essere tolleranti"

Il papa esorta gli Stati a collaborare: "Nessun Paese può rispondere da solo" all'emergenza". E attacca la Chiesa: "Ostilità e diffidenze anche da parte dei cristiani"

Immigrati, il Papa bacchetta: "Non basta essere tolleranti"

Bisogna accogliere i migranti, perché la sola tolleranza non basta. Gli Stati, inoltre, dovrebbero cooperare di più e la Chiesa dovrebbe farorire la "cultura dell'incontro". Questo, in sintesi, il messaggio di Papa Francesco per la Giornata Mondiale del migrante e del rifugiato che si celebrerà il prossimo 18 gennaio.

"Serve una cooperazione internazionale"

La cooperazione dei diversi Paesi è, secondo il Papa, fondamentale: "Quando un gran numero di persone lascia i luoghi d'origine e intraprende il rischioso viaggio della speranza nessun Paese può affrontare da solo le difficoltà connesse a questo fenomeno, che è così ampio da interessare ormai tutti i Continenti nel duplice movimento di immigrazione e di emigrazione. I movimenti migratori - aggiunge - hanno assunto tali dimensioni che solo una sistematica e fattiva collaborazione che coinvolga gli Stati e le Organizzazioni internazionali può essere in grado di regolarli efficacemente e di gestirli. Nonostante i loro generosi e lodevoli sforzi - afferma il Papa parlando dei Paesi che accolgono i migranti - è necessaria un'azione più incisiva ed efficace, che si avvalga di una rete universale di collaborazione, fondata sulla tutela della dignità e della centralità di ogni persona umana". Ai governi chiede anhe un maggiore sforzo per il traffico di esseri umani: "La lotta contro il vergognoso e criminale traffico di esseri umani, contro la violazione dei diritti fondamentali, contro tutte le forme di violenza, di sopraffazione e di riduzione in schiavitù deve essere più incisiva".

"Ostilità agli immigrati anche dalla Chiesa"

Bergoglio parla anche delle ostilità verso gli immigrati anche da parte della Chiesa: "Non di rado i movimenti migratori suscitano diffidenze e ostilità, anche nelle comunità ecclesiali, prima ancora che si conoscano le storie di vita, di persecuzione o di miseria delle persone coinvolte. La vocazione della Chiesa a superare le frontiere - aggiunge - e a favorire il passaggio da un atteggiamento di difesa e di paura, di disinteresse o di emarginazione ad un atteggiamento che abbia alla base la "cultura dell'incontro", l'unica capace di costruire un mondo più giusto e fraterno. La Missione della Chiesa, pellegrina sulla terra e madre di tutti, è amare Gesù Cristo, adorarlo e amarlo, particolarmente nei più poveri e abbandonati; tra di essi rientrano certamente i migranti ed i rifugiati, i quali cercano di lasciarsi alle spalle dure condizioni di vita e pericoli di ogni sorta". Il Papa si augura anche una Chiesa senza frontiere in modo che sia "la madre di tutti" perché "nessuno va considerato inutile, fuori posto o da scartare".

"Non basta la semplice tolleranza"

"Cari migranti e rifugiati, voi avete un posto speciale nel cuore della Chiesa, e la aiutate ad allargare le dimensioni del suo cuore per manifestare la sua maternità verso l'intera famiglia umana", afferma il Papa. E data l'enorme vastità del fenomeno "non può bastare la semplice tolleranza", anche se "apre la strada al rispetto delle diversità e avvia percorsi di condivisione tra persone di origini e culture differenti". "I movimenti migratori - continua - sollecitano ad approfondire e a rafforzare i valori necessari a garantire la convivenza armonica tra persone e culture". Perché "le migrazioni interpellano tutti - aggiunge - non solo a causa dell'entità del fenomeno, ma anche per le problematiche sociali, economiche, politiche, culturali e religiose che sollevano, per le sfide drammatiche che pongono alle comunità nazionali e a quella internazionale".

Il Papa ha concluso il messaggio affermando che "ascoltare la Parola di Dio e metterla in pratica è la vita cristiana, niente di più. Semplice, semplice.

Forse noi l'abbiamo fatta un pò difficile, con tante spiegazioni che nessuno capisce, ma la vita cristiana è così: ascoltare la Parola di Dio e praticarla".

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